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LA BATTAGLIA DI ALGERI – analisi di un film. Prof Carlini

by Giovanni Carlini
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LA BATTAGLIA DI ALGERI
PREMESSA

Il regista è Gillo Pontecorvo.
Il film è stato fatto volutamente in bianco e nero benchè già dal 1952 ci fosse il colore al cinema ma non alla TV.
La motivazione è semplice: sottolinerare il tratto giornalistico del messaggio come se fosse un telegiornale. Il film è del 1966
Nonostante siano passati così tanti anni, TUTTI gli operatori militari e civili in ambito di antirerrorismo e dalle Accademie Militari del mondo, conoscono perfettamente questa pellicola perchè oggetto di studio sempre attuale.

IL MESSAGGIO
Tutte le lotte rivoluzionarie e pratiche di terrorismo cercano di perseguire le seguenti fasi qui descritte:

1) pulizia interna al gruppo etnico in rivolta;

2) primi scontri selettivi con il nemico (polizziotti, magistrati, giornalisti e politici)

3) da una parte come all’altra si giungerà allo stragismo per coinvolgere la gente qualunque al fine d’ottenere una mobilitazione in un senso come nell’altro. Ciò comporterò per la parte in fase di organizzazione la sua “investitura ufficiale” alla vendetta o lotta;

4) come vengono coinvolti indiscriminatamente i civili lo scontro si eleva a stato contro terrorismo e questo richiede l’intervento dell’esercito. Le Forze Armate non sono addestrate a compiti di polizia per cui il loro ruolo è repressivo su vasta scala per paralizzare, contenere e distruggere il nemico.
5) I rivoltosi indicono uno sciopero generale sia per transitare alla guerra rivoluzionaria che, (risultato minimale) “contarsi” e organizzarsi su un piano sia politico che internazionale.

Alle 5 fasi, che comunemente si avvicendano con alterne fasi in ogni processo rivoluzionario (fu così anche in Italia con le Brigate Rosse e il rapimento di Aldo Moro – 1978) dal film emergono altri passaggi meritori di considerazione (e più propriamente pertinenti alla materia di geografia)

LA QUESTIONE CULTURALE
Dal 1950 le culture non sono più schierate per ordine di importanza, ma poste tutte sullo stesso piano. Questo vuol dire che è necessaria la tolleranza per capirsi e collaborare in luogo dello scontro. Ovviamente si tollera solo se si è rispettati, in caso contrario il confronto scade normalmente in lotta.
Esempio emblematico è il ruolo della donna nella società (argomento già trattato nel corso di geografia). La donna vale come essere umano e pensante o vendibile per 19 cammelli?

ALTRE QUESTIONI DI CULTURA GENERALE
a) E’ vero che il malessere dei popoli che ancora sono in via di sviluppo è imputabile al loro passato coloniale?
b) La tortura non è conteplata nei processi d’interrogatorio nelle democrazie mature, ma è sempre vero e vanno inequivocabilmente condannati tutti coloro che vi hanno fatto ricorso e proseguiranno a farlo?

Buon lavoro ragazzi e grazie per l’attenzione dedicata a questa lezione, attendo i voltri singoli lavori così articolati:
– cosa avete visto
– cosa avete capito
– la vostra personale impressione/idea
grazie
il prof

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