Autunno 2018 in Italia e 8 settembre 1943 analisi delle similitudini. Tragedia e inadeguatezza della leadership.
L’autunno 2018 in Italia esprime un preciso spartiacque tra ere politiche diverse. Prima del 2018 c’era una forza politica di sinistra, populista, parolaia, in scacco morale e concettuale verso l’Unione Europea, incapace di ragionare in funzione di Nazione. Le colpe della sinistra al Governo dal 2011 (quando fu consumato il colpo di stato in bianco a danno di Silvio Berlusconi) sono note. Infatti l’attuale versione del vecchio PCI oggi chiamato PD, è sostanzialmente al collasso politico: fine di un’era. Ciò sottolinea come snaturare la nazionalità è sempre un gioco politico pericoloso. Con questa impostazione non è stato seppellito solo l’ex PCI, ma anche la Ue e la stessa globalizzazione.
Ci troviamo quindi nell’autunno del 2018 in una nuova fase post globalizzazione. Brexit e Trump hanno rappresentato nel 2016 i primi passaggi di cambio d’impostazione a cui è seguita nel 2018 l’Italia. Lo sbaglio della globalizzazione è stato quello di aver massificato 9 culture diverse per meri scopi commerciali. In verità non c’è nulla di concettuale o culturale nella globalizzazione, sono allargamento della base di consumo con contrazione delle spese di produzione.
Stabilite le 2 ere, quella globalizzata e oggi post globalizzata, analizziamo l’anomalia italiana.
A un giusto recupero del concetto di nazionalizzazione delle masse e stop all’invasione da immigrazione, si sono sommati altri aspetti meno piacevoli. Su tutti l’innaturale unione di una destra con la sinistra che ha formato un esecutivo ideologico. Quest’ultimo è il punto cruciale per capire la crisi in cui versa la Nazione italiana. Con la nazionalizzazione abbiamo anche recuperato i difetti del passato: l’ideologia!
Osserviamo la critica alla Ue ad esempio. In effetti l’Unione europea è un edificio vuoto. Ne consegue che questa versione di Ue va chiusa e aperta una nuova Unione Europea meno arrogante e burocratica.
Da questo primo esempio emerge un primo aspetto da considerare come filo conduttore dell’attuale crisi italiana.
A fronte di un concetto sano, quello europeo, si è instaurata una cretinata che si chiama Unione Europea. Un’ unione che non ha saputo unificare nulla tranne la moneta. In quest’era è difficile vivere perché servono in distinguo. Cancelliamo la BCE (che non è capace di emettere titoli di stato europei) e la Ue per rifondarla. Quello che invece sta prendendo piede, in Italia, è solo un NO (giustificato) alla Ue (quella che ci mette i soldi nei debiti degli italiani).
Passiamo ad altro esempio. La definizione di bilancio dello Stato operata da questo “esecutivo” di sinistra e destra è di natura ideologica. Oltre a un Presidente del Consiglio dei Ministri non votato da nessuno (altra cretinata alla Renzi maniera) il Def è tecnicamente sbagliato perchè si rivolgere solo sul lato delle spese tralasciando gli investimenti. Va sottolineato come siano proprio quest’ultimi a rappresentare il cuore pulsante dell’economia dello sviluppo. In pratica abbiamo degli ignoranti/ideologi al governo.
L’8 settembre 1943 e ancor prima al 25 luglio di quell’anno, si pensò di proseguire nel fascismo destituendo Mussolini. L’obiettivo fu di transitare da un regime fascista.monarchico a monarchico e fascista. Non funzionò perché il fascismo era ideologico, ovvero concentrato in un personaggio preciso. Il transito per morte del “titolare-dittatore” funziona solo per naturale evoluzione del regime, come già fu tra Lenin e Stalin. Ogni passaggio traumatico nel cambio di gestione dittatoriale, non è accettato dalla base, motivo per cui crolla il regime. Si noti come a livello di dittature e di regime non ci sia alcuna differenza sostanziale tra comunismo e fascismo-nazionalsocialismo-franchismo.
Perchè questa riflessione sulla fine del fascismo nel 1943 e l’autunno 2018 in Italia?
Leggendo il testo di Aurelio Lepre, “La storia della Repubblica di Salò” emerge il totale disordine mentale che gravò sui vertici italiani in quel periodo. Nessuno ebbe le idee chiare! L’assurda confusione e incapacità di reagire alle sollecitazioni portò alle scelte più sciagurate e mancato coordinamento tra gli stessi uomini del regime. Per capire, nell’autunno 2018 in Italia, come sia possibile dichiarare “...non si arretra di un millimetro sul Def” di fronte a chi ci mette i soldi sui debiti italiani, serve studiare il 1943 italiano.
Non è finita, per comprendere come sia possibile quel regalo ai disoccupati di 750 euro/mese anziché portarli al lavoro serve ricorrere all’ideologia. I disoccupati, da una corretta azione del governo potrebbero raggiungere un giusto stipendio da 1.200-1.500 euro. Al contrario, anzichè la dignità del lavoro c’è l’elemosina. Attenzione che l’elemosina non consente il governo del Paese perchè produrre risentimento nella gente a cui non basterà più quanto ora sembra “tanto”. Nel momento in cui il Movimento ideologico 5 Stelle governa in logica di regalo elettorale agli elettori non è adeguato alla guida della Nazione. In realtà di movimenti populisti al governo ce ne sono 2, legati da un contratto e non da un’alleanza; il che si vede ogni giorno in termini di pericolosità nella sopravvivenza.
Concludendo stiamo assistendo a un’intensa fase di completa confusione, mischiando concetti validi a meno importanti/di fazione.
Nel mix tra le due specie, in ordine d’importanza, prevalgono i secondi, il che boccia inesorabilmente questo contratto politico di governo per la poltrona. Un livello di confusione così grave (e annessa arroganza) è stato già osservato e sofferto nel 1943. In quel periodo nessuno, tra Casa regnate e Regime, seppe capire cosa fare. Gli esiti disastrosi dei 20 mesi a seguire dall’8 settembre 1943 saranno simili per dolore e sofferenza a quelli che seguono all’autunno 2018 in Italia?
Il Duce non ebbe mai le idee chiare. Il Di Maio e il Salvini in effetti sono molto confusi immersi nella pura ideologia e frase fatta. Questi 2 tizi si esprimono per slogan (vedrete che….non arretriamo….quello è sbronzo…etc..) mancando un ragionamento completo. Ecco che la confusione (esprimersi per frasi di sintesi) diventa “metodo di governo”. Questo è l’autunno 2018 in Italia. Nel 1943 la Casa Regnante avrebbe dovuto conservare una visione chiara della situazione ma si preoccupò solo della sopravvivenza della Monarchia. In pratica il Re antepose la sua sicurezza a quella degli italiani e per questo perse nel referendum istituzionale del 2 giugno 1946. Un Re che fosse morto a Roma difendendo la città dai tedeschi avrebbe conservato la titolarità della Monarchia in Italia.
Non sto confondendo capra e cavoli. L’Italia con il 1943 è già passata attraverso una fase storica di totale confusione. Oggi la confusione è peggiore perchè mischiata ad aspetti “sani” con altri ideologici o completamente stupidi (vedi sopratutto gli atteggiamenti). Nel 1943 gli italiani si “salvarono” dimenticando tutto votandosi alla “liberazione” come se nulla avessero voluto negli anni precedenti. Oggi, nella crisi debitoria e di fallimento della Nazione, come ci si salva se non attraverso anni di povertà modello 1929 americano?