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Autoformazione: l’uso dei film. Prof Carlini

by Giovanni Carlini
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Uno dei segreti più profondi: autoformazione

Di Giovanni Carlini, sociologo economista
PREMESSA
Quanto descritto e reinterpretato per le necessità della testata che mi ospita, deriva dagli studi che ho svolto in ambito di Direzione del personale negli ultimi 25 anni e anche analizzati in una vasta bibliografia, tra cui sottolineo il testo “Schemi di formazione” – i grandi temi delle risorse umane attraverso il cinema. Scritto da D’Incerti/Santoro/Varchetta; Guerini e Associati editore.
LA SOCIOLOGIA E PSICOLOGIA PRATICA
Le risorse umane sono la base della comunicazione. Ogni volta che entro in classe non spiego nello stesso modo argomenti anche simili, ma adatto il concetto alla tipologia di uditorio. Questo significa applicare norme di “gestione del personale” all’insegnamento. Ma non è tutto qui, perché cambiano le implicazioni: è come dire “ti amo” al coniuge o all’amante; eppure è la stessa parola, ma ha scenari diversi, profondamente mutevoli. Se questo concetto è chiaro serve acquisire l’alfabeto da usare per sapersi esprimere a seconda del luogo, tempo e persone. Ecco uno spunto:

Il modello va letto congiungendo gli estremi. In questo modo abbiamo la funzione “persone” che può essere alternativamente “hard” come “soft”, interpretando gli stili di vita.
Per l’aspetto “persone-hard” ci si riferisce a quelle voci, sopra selezionate, afferenti all’individuo nell’ambito strutturale, dove contano aspetti che potremmo definire fisici come il ruolo nel lavoro o in famiglia, gli obiettivi posti e la decisione per raggiungere quanto proposto.
Nel settore “persone-soft” invece il riferimento corre a elementi sovrastrutturali, quale l’ emozione, gli assetti culturali e socio- psicologici.
Se analogamente a quanto detto, utilizziamo anche la voce “organizzazione” in connessione con gli estremi della croce, (hard e soft) entriamo nel campo della struttura formale (autorità, ambiente e qualità) mentre in quello organizzazione-soft con gli elementi socio-culturali.
Grazie a questo modo di schematizzare la vita (da cui tutti i limiti delle sintesi) abbiamo però ottenuto uno schema interpretativo.
Per poter gestire il modello, tra l’altro vissuto da ognuno di noi ogni giorno (siamo funzionari al lavoro ma anche coniugi, genitori e persone allo stesso tempo con istanze e necessità emotive) serve introdurre qualche altro concetto. Parliamo di dematerializzazione.
La dematerializzazione significa indicare come decrescente l’importanza delle variabili strutturali (la produzione fisica di beni) nella produzione del valore, come in crescita quelle appartenenti all’area sovrastrutturale (la parte motivazionale). Un esempio è la terziarizzazione dell’economia con l’intangibilità del prodotto che si trasforma in servizio. Siamo sinceri, non ci basta solo un bel frigorifero ma ci serve assolutamente anche il servizio di manutenzione e rottamazione.
Quante volte ci siamo trovati con un qualcosa di rotto che non possiamo riparare con celerità?
La dematerializzazione rinvia quindi a una crescente importanza dell’intera area motivazionale e delle problematiche di stile individuale (psicologico) e collettivo (sociologico)
Una tale rubricazione della tendenza alla dematerializzazione ha due effetti:
– una riscoperta delle risorse umane;
– l’esigenza d’imparare (senza fatica)
Uno dei “nastri trasportatori”che trasmettendo esperienze “vissute” (imparando) è il cinema.
La pellicola dei film se vissuta intensamente, consente di FONDARE UNA MISSION (esaltare le persone). Questo processo di autoformazione per poterlo gestire serve che si dispieghi su quel modello che abbiamo già studiato le cui caratteristiche sono:

Per ogni categoria ecco un elenco dei relativi film raggruppati per attore/attrice da utilizzare prima di dover affrontare un certo evento raggruppabile nello schema appena osservato.
In pratica prima di sostenere un colloquio di lavoro ci si carica con un film del settore 1. Per dichiararsi e chiedere la mano di una ragazza è saggio emozionarsi con pellicole della serie 2. Quindi per un forte sforzo il settore 4 e così via.

PER L’AREA comunicazione-persona soft – 1° settore INTELLIGENZA & SAGACIA
da utilizzare per affrontare un colloquio di lavoro o comunque eventi particolarmente impegnativi, ma che richiedono l’uso del cervello nel “saperci fare”, fascino e padronanza della situazione.
– Tutti i film di Brad Pitt
– Tutti i film Bruce Willis
– Tutti i film di Tom Hanks
– Tutti i film di Mel Gibson
– Tutti i film che si richiamano allo scrittore John Grisham
– Tutti i film di Susan Sarandon
– Tutti i film di Vanessa Redgrave
– Tutti i film di Russel Crowe
– Tutte le note serie TV di Kiefer Sutherland

PER L’AREA comunicazione-organizzazione soft – 2° settore AMORE E SENTIMENTI
– Tutti i film dell’attore Robin Williams
– Tutti i film dell’attrice Meg Ryan
– Tutti i film di Meryl Streep
– Tutti i film di Franco Zeffirelli (regista)
– Tutti i film di Kevin Costner

PER L’AREA comunicazione-organizzazione hard – 3° settore MEDITAZIONE E RELAX
– Tutti i film di Al Pacino
– Tutti i film di Robert de Niro
– Tutti i film di Christopher Lambert
– Tutti i film di Dustin Hoffman

PER L’AREA comunicazione-persona hard – 4° settore ENERGIA
dedicato alla meditazione e alla forza interiore. Quando serve un grande progetto da ottenere con energia e determinazione. In questo contesto “ti stanno per fare fuori” (licenziato, trasferito, allontanato) e bisogna “tirare fuori i denti per lottare “all’ultimo sangue”.
– Tutti i film di Anthony Hopkins
– Tutti i film di Gene Hackman
– Tutti i film di Sean Connery
– Tutti i film di Sylvester Stallone
– Tutti i film di Tom Cruise
– Tutti i film di Harrison Ford
– Tutti i film di Robert Redford

Buon divertimento.

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