Aurelio Lepre è un saggio e completo storico di cui apprezzare le diverse opere già pubblicate.
Questo è il primo imprescindibile passaggio a una critica costruttiva all’autore del testo STORIA DELLA PRIMA REPUBBLICA L’Italia dal 1942 al 2003.
Dalla lettura del testo, già a partire dalla guerra civile partigiana, proseguendo nei primi passi pre-referendum istituzionale, si sente il peso del P.C.I. nella storia italiana.
Veramente i comunisti sono stati così importanti nella storia del Paese?
Certamente questi comunisti non hanno costruito nulla nella Nazione, ma solo fatto opposizione e tatticismo. Nelle lunghe pagine che Lepre dedicata a Togliatti & socialisti, di costruzione a beneficio del Paese c’è poco.
Chi si è preoccupato di sfamare la popolazione è stata inzialmente la Chiesa e successivamente il governo, in particolare la Democrazia Cristiana.
E’ saggio dire grazie alla capacità di governo di Alcide de Gasperi per la rimessa in moto della Nazione. I comunisti, in primis il Togliatti, hanno solo ostacolato la manovra di governo.
Considerando la politica del fare e del risolvere i problemi degli italiani, dove risiede l’importanza del Partito comunista italiano nella storia della Nazione?
La sensazione è che il PCI (molto abile in questo) goda di una intensa campagna pubblicitaria a sua favore che si riverbera su un’onnipresenza storica anche se non meritata.
Pubblicità, quella al PCI di cui l’Italia è vittima, ma che non ha giovato più di tanto ai comunisti, tanto che non sono mai riusciti a diventare maggioranza.
Lo studio del PCI, ecco dove Aurelio Lepre sarebbe stato più apprezzato, diventa interessante sia come fallimento di una intensa campagna pubblicitaria sia come nullità di fatto nella qualità di vita per gli italiani.
Va ricordato l’estremo impegno del Partito Comunista nel movimento sindacale. Su questo aspetto va riconosciuta una strenua difesa della dignità del lavoro, che non appartiene alla storia della Confidustria.
Certamente, caro Aurelio, il progresso e la ricchezza della Nazione non transita solo attraverso la pur importante dignità del lavoro. Ne consegue un ingiustificato peso storico al PCI.
2 comments
…….Ne consegue un ingiustificato peso storico al PCI………
Io lo interpreto proprio come “peso”, per intenderci, come se si corresse la finale dei 100mt con indosso una cintura di pesi di piombo che usano i subacquei quando si immergono.
Il PCI ha avuto questa funzione nello sviluppo economico del ns Paese nel dopoguerra. La DC ha perso molto tempo e risorse per controbattere la loro politica “sociale”.
Si sarebbero raggiunti obbiettivi più importanti con una oculata gestione di tempo e danaro, con sindacati meno politicizzati e partiti come appunto il PCI che tendevano solo a raggiungere potere politico infischiandosene del progresso del Paese, tipo la fine che hanno fatto i Paesi satelliti della vecchia CCCP.
Oggi a 70 anni di distanza sono ancora qui a dirci cosa è meglio fare, con alle spalle decine di esempi di economie comuniste fallite, e molte anche con perdite di migliaia di vite umane…..
carissimo, in effetti sul PCI c’è un’intensa camapgna di sovra stima nel peso storico che stringi stringi non apporda a nulla. In pratica tutta e solo pubblicità che in effetti ha poi prodotto un flop elettorale e di prestigio. Oggi del PCI resta appena il PD ovvero un paritito dilaniato al suo interno da procuratori fallimentari. E’ in effetti affascinante osservare (studiare) il grande fallimento del progetto politico e pubblicitario di questo partito di cui ovviamente in italia non è possibile analizzare con serietà storica come dimostra lo stesso storico Lepre.
Comments are closed.