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Arte sulla Via della seta. Tesi. Prof. Carlini

by Giovanni Carlini
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Arte come collegamento tra culture e idee. La Via reale di Persia prima e quindi Via della Seta successivamente, ha garantito e permesso molti flussi e influenze artistiche tra un punto d‘approdo e l‘altro.

I due punti estremi in causa sono l’Occidente e l’Oriente. Si alternarono e confusero influenze greche-elleniche con tendenze iraniane e indiane con quelle mongole, cinesi e tibetane.

In particolare nella valle dell’Indo, a partire sia dell’arrivo di Alessandro Magno sia all’unione di tutte le correnti artistiche dell‘epoca è nata l’arte del Gandhara.

Il termine descrive una produzione architettonica, plastica e pittorica concentrata quasi esclusivamente su un soggetto tratto dalla divinità religiosa: Buddha. Tutto e solo soltanto questo.

La rappresentazione della divinità segna per l‘arte il suo lasciapassare nella società con la benedizione e il benestare del potere locale, che cerca d‘autoleggittimarsi attraverso il culto religioso.

L‘autorità locale proteggendo e permettendo l‘esercizio della religione si legittima, agli occhi dei sudditi, riconoscendosi nell‘Autorità divina.

L‘esazione delle tasse e l‘arruolamento dei giovani ne consegue per la definizione dell‘assetto sociale e comunitario.

Queste realtà sono state ampiamente descritte e studiate dai padri fondatori della sociologia, Emile Durkheim (1858-1917), Max Weber (1864-1920) e Georg Simmel (1858-1918), che proprio nell‘esperienza asiatica hanno trovato le fonti di studio più intense.

I materiali utilizzati nella rappresentazione del Buddha erano la pietra, stucco e l’argilla. Questa tipologia d‘arte si colloca tra il I° secolo a.C. e il IV-V° d.C.

L’immagine del Buddha, grazie alla Via reale di Persia e quella della Seta, viaggiò dall’India settentrionale (esattamente nell’area di Mathura) al Giappone, passando tramite il Pakistan del Nord, l’Asia Centrale, la Cina e la Corea.

Non solo, la stessa immagine si è spinta verso Occidente senza trovare altrettanta ospitalità come quella orientale.

Quanto qui scritto crea un collegamento diretto tra l’arte e la religione, da un lato e il potere costituito in un tutt’uno che crea la base della società organizzata.

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