Armando Editore negò la pubblicazione, anzi la revisione del testo qui in copertina applicando una censura a tutti gli effetti.
La censura d’Armando Editore fu scatenata dal seguente quesito: le culture in cui si suddivide il pianeta Terra (in tutto 9 se prese le principali) sono convergenti verso un unico comportamento o divergenti?
La mia analisi di studio, descritta nella prima edizione del mio libro; La sessualità nella società globalizzata (2016) fu per modelli NON convergenti. L’editore invece ritenne (non so se ancora ci crede) che siano convergenti.
In realtà le diverse culture pur utilizzando stessi strumenti: telefono e computer, non la pensano assolutamente allo stesso modo!
In India e paesi islamici è possibile dare in sposa una bimba di 12 anni perchè così decide la famiglia.
La stragrande maggioranza del pianeta ritiene la religione un livello superiore al diritto e allo Stato, motivo per cui pregare non è un atto di vita privata, ma l’adesione a uno specifico modello di società.
La differenza di genere non è affatto percepita tale dal 90% della popolazione mondiale.
In forza di questi concetti mi sono espresso, nella mia opera, riscontrando la divergenza tra culture cosa che l’Editore Armando, di Roma, non ritiene frutto d’analisi e censurò la revisione del testo. Se l’Editore si fosse ravveduto dall’errore commesso non v’è traccia, in quanto mai Armando Editore è tornato sull’argomento.
Che centra quest’atto di censura con l’11 settembre 2001 appena celebrato ieri, qui negli Stati Uniti, leggendo il nome e cognome di tutte le vittime dell’attacco islamico all’Occidente?
L’attinenza è reale.
L’11 settembre 2001, ricordato ogni anno, rammenta la frammentazione culturale il che non vuol dire affatto guerra; attenzione su questo punto.
Essere diversi e voler restare tali non significa combattersi!
Su questo punto l’intera cultura islamica è letteralmente scivolata, decaduta al Medio Evo del pensiero illuminato classico e moderno.