Un sito internet è paragonabile ad una vetrina per l’attività commerciale, quindi è funzionale a mostrare i propri prodotti e indurre l’osservatore ad entrare, dialogare con un venditore. Se le condizioni di domanda e offerta sono convergenti si arriva all’acquisto.
Come una vetrina anche il sito internet deve essere periodicamente aggiornato e sottolineare presentare i prodotti più accattivanti per quel momento. (qui sorge la domanda: come misurare la stagione dei prodotti?)
Proseguendo sul paragone con la vetrina, anche il sito deve essere posizionato in una zona di passaggio ed quindi visto da un maggior numero di persone possibili interessate a quel tipo di articoli.
ATTENZIONE: come una vetrina anche il sito ha un costo periodico, mensile, ovvero un costo di affitto e uno di manutenzione.
Come una vetrina, il sito internet non si vende da solo, ma è solo un mezzo per ampliare il mercato.
E-commerce
Partiamo con un altro paragone: pensare di sostituire una attività commerciale con un distributore automatico è un errore. Queste macchine funzionano solo in casi di emergenza. Quelli di maggior successo sono i distributori automatici di sigarette in orario notturno.
In Italia, l’ E-commerce non ha mai funzionato e resta nebuloso se in futuro si possa avere un successo significativo perché la mentalità dell’acquirente italiano (in forte evoluzione) oggi non lo consente.
L’Italiano non si fida. Non si fida della modalità di pagamento, non si fida della spedizione e da ultimo non è sicuro di ricevere esattamente ciò che ha richiesto. Oltre a ciò non abbiamo servizi postali celeri come negli USA. Di conseguenza intraprendere una attività di e-commerce in Italia non è remunerativo.
Cosa fare?
Bisogna certamente proseguire a puntare su internet per aumentare la visibilità e i contatti, ma poi il successo di una attività commerciale è data solo dal fattore umano che interviene in questo meccanismo.
Avere un sito internet interessante, visibile, che crea curiosità è il primo passo. Ad esso deve seguire una attività di raccolta di indirizzi (mailing list) ai quali settimanalmente inviare le proprie proposte, possibilmente offerte esclusive riservate agli utenti del sito. Nel corso del tempo si deve raccogliere un numero significativo di contatti.
Come si fa
Il sito deve essere chiaro, facilmente fruibile, costruito da professionisti. Il comunicatore-sociologo ed esperto di mk che lo disegna (costo 250-500 euro) ed l’informatico-grafico che lo realizza (costi variabili)
Anche per internet esiste la moda. Si capisce al volo se un sito è nuovo oppure è già on line da parecchio tempo. Se il sito va aggiornato nell’impianto grafico una volta all’anno, settimanalmente ci devono essere delle novità che vengono li esposte.
I testi devono essere concisi e le immagini devono parlare da sole.
Si deve illustrare l’attività, i prodotti, i servizi, le offerte esclusive, quindi raccogliere informazioni dai navigatori. È utile spesso creare una area riservata con privilegi, ai quali si accede dopo essersi registrati ed aver fatto un primo acquisto.
La redazione dei preventivi.
Una delle attività più onerose in una azienda è la preparazione dei preventivi e la personalizzazione del prodotto. In questi casi un sito internet può essere molto utile, permettendo di risparmiare sui costi del personale addetto.
Bisogna quindi realizzare nel sito una sezione dedicata a questo servizio, che consenta all’ipotetico cliente di formulare un preventivo o costruirsi il proprio personale prodotto, da chiedere direttamente all’azienda per la fornitura. È una arma a doppio taglio, che deve essere fatta con estrema cura, perché se gli errori determinano un preventivo sbagliato o una configurazione non possibile è conseguente la perdita del cliente.
In conclusione il sito internet è un importante veicolo di commercializzazione, ma anche le attese devono essere ben calcolate; avere un sito on line non significa ottenere risultati immediati, perché il suo successo è dato dalla visibilità che dipende a sua volta sia dal posizionamento nei motori di ricerca che da servizi accessori che sono il blog e la chat. Tale posizionamento dipende dai seguenti fattori:
– il numero di accessi
– il numero di link riportati in altri siti
– la frequenza di aggiornamento dei contenuti
– un servizio di blog e chat
questi fattori possono essere potenziati con alcuni accorgimenti che veicolano le visite nel sito che sono (mi ripeto) il blog e la chat.
Per chat non si intende dentro il sito, ma quelle più generiche dove appositi specialisti che servono contemporaneamente più aziende, tutto il giorno, lanciano in continuazione messaggi a favore del blog e del sito aziendale.
In pratica un ufficio che serva contemporaneamente 40-60 aziende dotate di sito di cui sviluppi il connesso blog e navighi nelle chat (in genere o anche specifiche che ci sono in rete) diffondendo testi concordati che raccontino fatti di vita vissuta riconducibili al prodotto ed al sito aziendale.
Su questo versante ci sono delle società specializzate capaci di martellare il mercato, ogni giorno, con migliaia di messaggi, il cui costo di accesso è generalmente di 200 euro mensili.
Per far questo è indispensabile stabilire un budget suddiviso:
• costi per la realizzazione del sito: reperimento dei contenuti, delle immagini, video e realizzazione tecnica
• costi per la manutenzione periodica del sito
• costi per promozione del sito
• costi per la gestione dei contatti
• costi straordinari
• costi di gestione del blog e della chat (l’operatore che agisce)
Giovanni Carlini