Amo le mie origini occidentali e la cultura occidentale. Si tratta di un’affermazione che non è per nulla scontata in era globalizzata. L’attuale tendenza, sotto immigrazione è per la confusione, il mix. Non condivido. Credo in uno Stato laico, ma rispettoso della religione. Nel ruolo delle donne nella società. Nell’importanza delle idee anzichè dei dogmi. Nel rispetto dei minori, anzichè “cose” come nella cultura islamica. Io voglio restare occidentale!
Amo le mie origini occidentali come sistema culturale. La mescolanza porta a confusione. Questo non centra nulla con il rispetto o il razzismo. Essere razzisti significa disprezzare senza neppure conoscere. Il razzismo è un pregiudizio. Qui non stiamo trattando di questo. Al contrario il discorso ruota intorno all’Europa delle Nazioni. Non è un ragionamento di destra o sinistra, ma d’identificazione culturale.
Le donne che apprezzo e per cui vale la pena, sono persone con il volto scoperto! E’ solo un esempio. Le altre non le guardo neppure, considerandole assenti dal panorama visivo ed esistenziale del mio interesse. Una donna infagottata dentro un burka, è un vuoto che resta estraneo a ogni interesse sociale e relazionale. Certo sono gusti e stili. Posso affermare i miei o devo rimanere zitto?
1 comment
Il tuo è un discorso sano, coerente con le tue convinzioni, diretto e spontaneo, da condividere in pieno. In una società, frutto di una selvaggia globalizzazione, in nome della quale si accetta con finto buonismo un esodo di popoli, così travolgente, la nostra cultura, i nostri valori, le nostre tradizioni e la nostra storia rischiano di perdersi in un novello mito del buon selvaggio, da accogliere, accudire, da rispettare, facendo spazio a culture con cui non abbiamo nulla da condividere, nulla su cui confrontarci, perchè diametralmente oppostii. Che senso ha parlare di integrazione, quando è impossibile comunicare con ” invasori “dagli schemi mentali ancora ottusi e fermi a princìpi e norme di una religione fasulla?Occidentali, dunque, sì e fieri di esserlo, per non perdere la nostra identità in questa forzata massificazione,e il nostro senso di appartenenza ad un popolo che è italiano nel sangue e nella storia.
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