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Adolf Hitler: LUI E’ TORNATO. Prof Carlini

by Giovanni Carlini
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Adolf Hitler è il protagonista del film LUI E’ TORNATO. Una pellicola interessate che merita delle riflessioni.

Il film è molto bello, provocando un numero di risate veramente inusuale (non ho riso così da anni).

Vale la pena vederlo per diversi motivi:

– finalmente nel discorso storiografico si smette di colpevolizzare la singola figura storica di statisti come Benito Mussolini e Adolf Hitler, sottolinenando che sono stati eletti dalla Nazione al ruolo che hanno poi assunto, quindi hanno rappresentato, in quegli anni, la risposta alle domande dei tedeschi e degli italiani che, in realtà si confermano ancora valide. Impressionante un passaggio del film dove Adolf Hitler dichiara: il mio interesse è il popolo e la Germania, sopratutto adesso dove chi governa non esprime la responsabilità di quello che fa mentre io ero e sono il responsabile dell’invasione della Polonia. Fantastica quest’assunzione di responsabilità assolutamente in linea con il ruolo di leader (in una stagione politica che soffre di carenza di leadership. In Italia addirittura c’è in questo momento un Capo del Governo non votato da nessuno privo di legittimità politica)

– è certo che entrambi, sia Mussolini che Hitler, (il paragone con il Duce è introdotto da me come parallelismo mentre la pellicola non tocca per nulla il tema “Italia) una volta al potere si sono trasformati in dittatori, per cui la loro responsabilità storica resta immutata, però il livello d’argomentazioni prodotte nel corso dei contatti con “il popolo” resta valido e condiviso dalla stragrande maggioranza dei tedeschi di allora e di oggi.  Si conferma ancora una volta come i due dittatori siano stati degli acuti politici cogliendo il bisogno di una vita motivata e che dotata di un senso il che resta un argomento capace di affascinare chiunque. Ecco che finalmente il problema non è più si/no ad Adolf Hitler o Mussolini, ma al sistema di valori di cui abbiamo bisogno, ieri come oggi. Il popolo resta protagonista nelle scelte che adotta;

– interessante lo stupore (chiaramente visibile nella pellicola) dei tedeschi nel riconoscere la fondatezza delle idee del Signor Adolf Hilter, che ha ripreso, per trovare un posto nella società di oggi a far politica dalla base, per tornare a trovarsi al centro dell’attenzione del Paese. Anche il riferimento alla razza è tra gli argomenti stabilendo un noi diverso da loro che oggettivamente è stato perso nella società globalizzata.

Cosa emerge da questo bel film?

A) Oggettivamente la narrazione è corretta, nel momento in cui dichiara questi tempi, anni e momenti in Europa, come estremamente favorevoli a una serie di governi di destra;

B) la pellicola non trascura affatto la sofferenza della Germania (ma in realtà di tutta l’Europa) per gli eccessi da immigrazione a cui siamo soggetti (e di fatto indifesi)

C) nel film si parla apertamente di disoccupazione come di un problema in sofferenza nella società moderna, europea e comunitaria (l’attacco è diretto alla UE)

D) sono scoppiato in una grande risata quando Hitler (che non è affatto un attore in recita di una parte, ma nel racconto esprime il ritorno “dal tempo” del leader nazionalsocialista, “sparato” dal cosmo nella Germania di oggi) estrae una pistola per sparare a un cagnolino che gli si avventa contro, mordendo sia il dito che i suoi abiti. Questo particolare inizialmente scandalizza i tedeschi. E’ una netta manovra del registra per spiegare come la società moderna si sia ripiegata su se stessa in un eccesso d’attenzione verso gli animali, perdendo di vista l’impegno per il voto, la presenza politica e negli ideali, il senso civico. In pratica gente che si commuove per un animale (che ha tutti i diritti ma resta tale) e si rincretinisce per il web, Facebook, il social e avvenimenti mediatici, che di concreto nei valori e idee non hanno assolutamente nulla.

Buona visione del film.

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