AAA cercasi innovatore due
Ieri ho pubblicato uno studio sulla figura dell’innovatore. E’ possibile che non mi sia saputo spiegare adeguatamente. Qui mi correggo e spiego meglio.
L’innovatore è un manager che sa svecchiare le aziende oppure processi di ricerca già avviati. Per essere innovatori (e anche manager) serve avere dei requisiti. Certamente non è un requsito quello di provenire dallo stesso settore. Questo è un parametro stupido. Su questa prospettiva si sono incagliate molte aziende e tutte le società di ricerca personale.
L’innovatore ha oltre 50 anni. Proviene DA MOLTE E DIVERSE ESPERIENZE LAVORATIVE. Ha studiato e ha il dono della sintesi. Come si nota della provenienza professionale non c’è menzione.
Veniamo al punto critico. Perchè serve una figura di questo tipo?
Conosco diverse aziende. Moltissime hanno nel cassetto dei progetti innovativi. Stiamo parlando di un avanzamento dello stato della tecnica. Nonostante ciò i rispettivi imprenditori restano attaccati al centesimo in più/meno nello loro lavorazioni tradizionali. Potrebbero capovolgere l’intera storia della loro azienda e non sanno farlo. Eppure la loro creatività ha già definito qualcosa di rivoluzionario che resta nel cassetto. Magari è stata anche applicata e venduta a qualche amico. L’invezione funziona ed è realmente rivoluzionaria, ma resta “un gioco per imprenditori vecchi”.
Perchè accade questo? Perchè le aziende italiane che sono fertili restano sterili?
Il motivo è semplice: mancano manager. I casi a cui faccio riferimento di Vicenza e di Novara, sono belle imprese prive di manager. Precisamente manca la figura dell’innovatore. Del manager innovatore. Di colui che in una visione sintetica slancia l’impresa senza tradirne la tradizione.
Questo personaggio sa concentrare le nuove energie. Ricerca & sviluppo. Nuovi fondi dalla UE, dallo Stato e dalla Regione. Internazionalizzazione. Tutte queste cose non sono “farfalle” come un soggetto ogni tanto mi scrive.