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Un’agevolazione alle imprese che non viene capita

by Giovanni Carlini
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Un’agevolazione alle imprese che non viene capita. Il sistema delle aziende resta solitamente freddo verso questa marcia in più. Perchè un deficit di cultura così acuto? La paura è quella dei controlli. Si può vivere di paure?

L’agevolazione alle imprese sono molte e di diversi tipi ma poco utilizzate. Chissà perchè. Le aziende non vogliono agevolazioni per paura. Paura di controlli. Si può vivere una vita di paure? Qui viene descritta una agevolazione alle imprese che ha fatto il suo tempo. Pazienza. Non ha importanza che sia ormai scaduta perchè comunque indica un’occasione perduta.

Perchè le imprese proseguono a perdere opportunità nella finanza agevolata? 

Il vecchio bando così recitava. Con scadenza 31 dicembre è in corso un’agevolazione alle imprese in ambito di ricerca e sviluppo. Questa procedura si chiama “credito d’imposta”. Si concretizza attraverso un apposito consorzio favorendo le imprese nella ricerca scientifica come nell’internazionalizzazione.

Per spiegarmi meglio, descrivo la mia esperienza personale.

Una grande impresa, decide d’avvalersi di me per ampliare la sua presenza all’estero. Nonostante ciò non vuole pagarmi di tasca sua (quant’è originale!).

Mi propone d’entrare in un Consorzio di ricerca, attraverso il quale m’impegno a svolgere un’azione di internazionalizzazione. La manovra a favore dell’impresa, riguarda sia la ricerca scientifica che la commercializzazione all’estero del prodotto che ne deriva.  Di fatto significa creare una vetrina internazionale per l’azienda su l’intera gamma di produzione.

La foto è ironica, funzionale solo a un sorriso. Si parla di industria e spunta fuori un piccolo ristorante canadese di fish and chips.

Vengono selezionati 70 paesi dai quali partire per ottenere gli elenchi delle imprese da contattare una ad una. Dal contatto l’obiettivo è di partecipare ad eventuali fiere ed aprire un discorso commerciale.

Finanziariamente parlando, il tutto viene sostenuto da tasse versate in meno all’erario. Il meccanismo è di “anticipo dei 2/3 a rivalsa nel biennio successivo”. In pratica:

a) l’azienda versa mensilmente l’irpef maturata dagli stipendi. In esecuzione del contratto con il Consorzio di ricerca il 33% è trattenuto in questo esercizio finanziario. La restante parte nei successivi;

b) il progetto di ricerca e sviluppo con internazionalizzazione andrà onorato al 100%. Ciò richiederà un anticipo del 67% da parte dell’impresa. Le banche in questo caso finanziano perché rientra nei parametri d’accoglimento delle istanze. Il tutto rientra nell’agevolazione alle imprese.

La mia esperienza personale si sviluppata coordinando più eventi fieristici e contatti con gli uffici ICE. Quindi Camere di Commercio sparse per il mondo. Va registra un successo in India in fiera. Non solo un buon contatto, ma anche la vendita sul posto dei modelli portati ed esposti nello stand. Quanto e come questo si tradurrà in fatturato aggiuntivo si capirà con il tempo.

Concludendo trovo l’applicazione della norma “credito d’imposta” un’intelligente iniziativa. Si tratta di un’opportunità strategica per tutti coloro che soffrono di calo di fatturato o di mercato interno debole.

In effetti la legge non impone dei risultati, ma questi derivano dall’onestà e dall’impegno quotidiano che le parti hanno assunto.

Buon lavoro a tutti.

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