Immigrazione: il dramma dell’Italia e dell’Europa
Discutere d’immigrazione è sin troppo facile: si tratta di un errore commesso dall’attuale governo che ha posto così in crisi l’intera struttura europa, da cui il distacco fisico dell’Inghilterra (Brexit) e la voglia di uscire da parte di Austria, Ungheria e Polonia. Per dirla in chiaro e “tutta colpa dell’irresponsabilità” del governo italiano, che non soccorre i migranti, ma se li va prendere appena entrano in mare al largo della costa libica. Perchè un paese civile come l’Italia, si comporta in questo modo? Francamente è un mistero, al netto dell’oggettiva speculazione di molti enti assistenziali che percepiscono un tot di euro al giorno per immigrato clandestino. In pratica l’accoglienza è un affare di speculazione da cui l’ingresso illimitato, nel nostro Paese, d’immigrati clandestini (1,2 milioni solo nel 2015)
Oltre ai problemi di speculazione politica e monetaria sull’immigrazione, dove, dispiace dirlo, ma pesa anche un’indebita ingerenza dello Stato del Vaticano sulle vicende della Nazione, c’è anche un problema culturale di fondo. La globalizzazione ha portato l’Occidente in una cattiva capacità d’identificarsi culturalmente, immaginando che “tutto il mondo sia paese”.
Questo non è vero e non lo è mai stato.
A fronte di ben 9 assetti culturali nel mondo, dove la stessa donna ha ruoli profondamente diversi, è utopico pensare a matrimoni misti e a una voluta confusione tra noi e loro. So perfettamente che questo ragionamento del “noi e loro”, applicato sull’immigrazione. odora di razzismo, ma serve il coraggio di dire NO a un’invasione immorale che ha già danneggiato il tessuto sociale del Paese. Sarò anche un discorso di destra, ma francamente poco importa il colore politico dove si conferma un problema: l’immigrazione clandestina resta tale nel Paese che non accoglie, non sa integrare e ci specula pure sopra, quei pochi spiccioli di euro (forse 35 al giorno) per disperato.
In queste condizioni l’immigrazione va chiusa.