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Editoriale: tutto finito? Gli editori hanno fretta! Prof Carlini

by Giovanni Carlini
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Editoriale scritto di fretta per far contenta la testata che vuole chiudere gli eventi per non allarmare i lettori. Quindi tutto finito?

Editoriale. I recuperi di borsa di lunedi fanno pensare che tutto sia finito, e che l’euro abbia concluso la sua crisi. Non solo, abbiamo anche sentito grandi dichiarazioni di plauso, da parte delle massime autorità dello Stato italiano, che si complimentavano per il buon lavoro.
Guardano oltre, la situazione appare più complessa:

– il rischio (remoto ma non assurdo) non è tanto che la Grecia venga espulsa dall’area euro, ma che la Germania abbandoni;

– le soluzioni adottate domenica 9 maggio, non modificano gli errori di fondo della moneta euro, che resta valida dal Mare del nord al Mediterraneo, dai Balcani all’Atlantico ed è proprio questo il suo maggior difetto;

– i forti recuperi di borsa di lunedi 10 maggio non danno l’idea di un ritorno degli investitori, ma di azioni di “ricopertura” da operazioni speculative al ribasso ormai troppo rischiose, il che significa che resta in tutta la sua ampiezza il dramma di una moneta senza una politica comune;

– il cambio contro dollaro non è cambiato restando a 1,28 senza prospettive di reali modiche.

Se questi sono i passaggi fondamentali dell’attuale crisi annunciata sull’euro che si fa?

Francamente sarebbe opportuno aprire un tavolo di consultazione attraverso la Redazione di Siderweb, per ragionare specificatamente per il settore siderurgia, su apposite soluzioni valide qui e non per altri.

Sicuramente il primo passaggio è, indipendentemente dalla moneta che stiamo utilizzando, è certo che non siamo andati a cercarci nuovi mercati sostitutivi di quelli tradizionali? “E si torna a bomba”, gira che ti rigira siamo sempre lì: la presenza che si ha sul mercato!

Tutto quanto stiamo assistendo è sostanzialmente “folclore”, se l’azienda si è mossa o si darà una sveglia cercando appositi mercati di sbocco, ma nel qual caso non sia stato lanciato un nuovo modo di fare impresa, con costi non contenuti ma meglio gestiti e una adeguata proiezione verso altri mercati, questo secondo colpo della crisi rischia d’essere micidiale.

Per chi è a corto d’idee, conviene che le metta a fattor comune con altri. Mark Twain disse: se ci incontriamo a abbiamo un dollaro a testa, scambiandocelo restiamo sempre con un dollaro cada uno, ma se li mettessimo insieme su un progetto comune, diventerebbero due e faremmo più strada.

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