Turismo intelligente per evitare d’essere un pacco postale. Marc Augé.
Turismo intelligente. Sembra una parola spot che dice tutto senza lasciar capire nulla. Anche il concetto d’intelligenza è molto vago. Per spiegarsi è necessario chiamare in causa un sociologo francese, Marc Augé. Con Augé si entra nel concetto di NON LUOGO. Un turista che passa da un villaggio turistico all’altro, in realtà non capisce nulla. Questo perché si trova in un ambiente monotonamente lo stesso. Il villaggio protegge il turista, offrendo uno standard occidentale comune a ogni posto nel mondo. Tale spersonalizzazione del luogo produce anonimato. Appunto un non luogo.
Forse è bene spigare meglio il concetto di NON LUOGO che è opposto al turismo intelligente. Chi parte per Tokio, ad esempio, alloggiando allo Sheraton non nota differenze. Non ci sono novità con la stessa camera d’albergo vissuta a Mosca. Quindi quella di Adelaide (Australia) e Vienna. Un soggetto in movimento, con questi standard, non si accorge della specificità del posto.
Il NON LUOGO contribuire alla superficialità complessiva della globalizzazione e del social nel web.
Per reagire a un NON LUOGO serve organizzarsi in proprio il viaggio. Ciò non risponde solo a un bisogno di risparmio nel costo del viaggio. In realtà, nel turismo intelligente si godono le stesse comodità standard. La differenza consiste nel prenotarsi la camera per conto proprio. Ci sono i numeri internazionali che parlano italiano. Quindi le carte gratuite d’accumulo punti per NON pagare dove le camere sono costose.
L’uso dello spuntino che l’albergo offre in luogo d’andare al ristorante. Noleggiare una classe inferiore di categoria auto e arrivare “tardi”. Significa presentarsi nelle ore serali al noleggio. Solitamente in questo modo si ottiene un’autovettura di categoria superiore, pagando meno. Non sono trucchi per fregare nessuno. Siamo nel campo delle accortezze per spendere meno e capire di più. Ecco da dove nasce un turismo intelligente. Buon viaggio.