Lo studio cretino, quello che non fa crescere nessuno
Lo studio cretino. E’ mai superfluo lo studio? A volte si. Ieri urgentemente mi scrive una studentessa che non conosco. Mi chiede d’aiutarla a superare l’esame di economia che avrebbe sostenuto nel pomeriggio. Con sé aveva le domande dei precedenti esami. Ho declinato l’invito. Il motivo è semplice. A parte che il “tu” da parte della ragazza verso di me che non mi è piaciuto. Andando oltre, a me interessa che lo studente capisca un meccanismo, più che solo impratichirsene. Ovviamente siamo su livelli e prospettive completamente diversi.
Lo studio cretino è quello che non ti fa capire per immagazzinare dati da ripetere. Non va confuso però lo studio qui definito “cretino”, con le poesie imparate a memoria. Quel tipo di esercizio fu sano e lo è ancora. Recitare una preghiera, ovviamente imparata a memoria, è un atto di civiltà e d’identificazione sociale. Basti pensare alla messa dove i fedeli si ritrovano celebrando alcuni riti. Quindi imparare a memoria è sano. S’imparano i riti (preghiere e poesie) non i ragionamenti.
A scuola accade spesso lo studio cretino. Ogni volta che il docente richiede agli studenti di ripetere le esatte parole del libro. A parte alcune eccezioni, è sano che l’allievo usi le sue parole per spiegare un concetto. Ecco un passaggio importante. NON SI RIPETE MAI, SI SPIEGA IL PUNTO DI VISTA. Ovviamente questa regola non si applica per alcuni teoremi di matematica come di filosofia. Come anche le dizioni famose e significative nella storia della civiltà. Ecco che tornando alle preghiere e alle poesie si aggiungono anche le citazioni. Tutti passaggi culturali da imparare a memoria.
Concludendo. Abbiamo bisogno di studiare per essere più giovani. Le idee nascono dallo studio. Senza idee siamo vecchi, nel senso arido del termine. Non voglio confondere il vecchio con il maturo, di colui nella dignità di una vita vissuta. Bisogna tornare a studiare, oppure mantenere una formazione continua. In questo modo amiamo di più e viviamo meglio. In gamba.