L’inquinamento naturale e i suoi effetti sulle persone. Un incendio, in un parco nazionale americano, produce una colonna di fumo lunga centinaia di miglia. Anche questo è un esempio d’inquinamento naturale. In 2 anni di seguito è stata vissuta un’esperienza analoga due volte. Si tratta d’incendi che per giorni hanno emesso fumo per molte miglia quadrate. Si potrebbe dire: quando il sole si oscura.
Inquinamento naturale. E’ quello che proviene da grandi incendi tali da oscurare il sole per giorni e su ampie aree. Si tratta di un’esperienza vissuta 2 volte in 2 anni diversi, ma ripetitiva. Il detonatore è sempre lo stesso. Un grande incendio non facilmente controllabile, che arde per giorni e giorni. Dal fuoco si sviluppa una nube di fumo che staziona per giorni sull’area. La coltre di fumo è così intensa, da far ardere la gola e lacrimare gli occhi. In effetti non è che sia “la fine del mondo”. Nel senso che si sta qui narrando di un’esperienza che non stravolge la vita.
Come si vive in una coltre di fumo? Probabilmente lo sanno bene a Catania, altra sede d’inquinamento naturale.
E’ come trovarsi nella nebbia. Le auto sono sempre con le luci accese, il sole non si vede, oppure resta pallido nel cielo. La gente è triste. I bimbi non giocano. Le persone camminano come se avessero un peso sulle spalle. L’effetto sociologico di una coltre di fumo attiva per giorni, è molto interessante studiando la popolazione.
La reazione avviene negli ambienti chiusi dove ci si rifugia. L’importante sarebbe avere un buon sistema di condizionamento aria. Questo permette di respirare bene e non lacrimare dagli occhi. Dopodiché si deve fare di una difficoltà virtù. Vuol dire aprire IL DIALOGO e/o la LETTURA. Certo è necessario lavorare come tutti i giorni. Questo è vero. Oltre al lavoro e al maggior DIALOGO che emerge, serve ritrovare i FONDAMENTALI che solo la lettura fa riscoprire. Sono quelli, i valori, che permetteranno di far splendere ancora il sole nei giorni successivi.