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Florovivaismo come cultura. Prof Carlini

by Giovanni Carlini
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Parliamo di Florovivaismo!

Il florovivaismo è un assetto culturale, significa che rappresenta un insieme di idee e attenzioni per vivere meglio. Con il florovivaismo cerchiamo, attraverso il colore e le piante, di trovarci in armonia nella società, quindi con gli altri e tra noi. Pertanto il florovivasimo potrebbe essere considerato un’applicazione pura della sociologia, entrambi convergenti verso la qualità di vita specie in ambiente urbano. Le persone litigano di più o di meno se inserite in un contesto di verde urbano arricchito con il florovivaismo? Ecco le grandi domande dell’epoca moderna. Tradotto in termini pratici il florovivaismo si distingue dal verde urbano (o anche detto arredo urbano) perchè è più terra terra, più pratico, più diretto, più “verde”. Si potrebbe dire che il rapporto tra il florovivaismo e l’arredo urbano a verde sia come quello esistente tra il braccio e la mente. C’è chi progetta e ipotizza ambienti stimolanti e chi li realizza in concreto con colori, profumi, armonie. Si può aggiungere anche un altro concetto. L’arredo urbano a verde ha una valenza sociale per molte persone che convivono i medesimi spazi urbani mentre al florovivaismo (che chiama alla pratica l’arredo urbano a verde) resta una dimensione privata e casalinga, destinata alla singola persona che cerca così d’ingentilirsi. Sono dinamiche diverse, certamente collegate che ritroviamo anche nella connessione tra psicologia e sociologia.

Chi è l’interlocutore principe del florovivaismo è certamente il garden, non il fiorista. Il Garden nella sua capacità di saper progettare, sa rivolgersi non solo al parco-giardino e quindi all’area comune, ma anche al privato, che attraverso i suoi vasi alla finestra, desidera ingentilire quella casa che abita. Il ragionamento si estende al tentativo di sostituire l’aria condizionata con la presenza di piante negli ambienti come uffici o abitazioni. Una prassi di questo tipo permette un dislivello di temperatura intorno ai 15-18 gradi tra l’esterno e l’interno. Non sarà tanto ma forse il necessario per vivere meglio e di più.

 

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