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Costo e ricavo marginale. La marginalità motivo di fallimento per le imprese

by Giovanni Carlini
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Costo e ricavo marginale, concetti semplici, ma così complessi che pochi ne hanno percepito la tragedia e l’estrema potenzialità negativa per l’equilibrio dei conti. Spesso agli studenti (sempre) chiedo cosa sia la marginalità, intesa come costo e ricavo marginale e la risposta che ricevo è “da manuale” il che cela il non aver capito il concetto.

Facendo ordine, la prima considerazione da presentare è che il COSTO MARGINALE RAPPRESENTA IL PREZZO DA PAGARE IN PIU’ PER PRODURRE UN PEZZO (l’incremento di costo di produzione). Ne consegue che per passare da 100 a 101 pezzi prodotti c’è un costo; quello è il costo marginale.

Traducendo ulteriormente il ragionamento, gli umani sono tutti marginali, solo le macchine o l’intelligenza artificiale non è marginale. Si rifletta. Ogni giorno abbiamo la necessità da mangiare e bere. Non basta il ricordo di quanto ricevuto al pasto il giorno prima o 10 gg fa; oggi abbiamo bisogno di una carezza, di un’attenzione, quindi nuovamente di cibo, acqua, amore. L’amore d’oggi è quello umano, non quanto già fatto giorni, settimane o anni fa!

L’umano è marginale.

Chiarite le premesse (con allargamento sulla vita privata) in microeconomia il costo, come il ricavo marginale, sono grandezze nascoste, ovvero non si vedono o percepiscono se non appositamente conteggiate.

Vuol dire che osservando una funzione di produzione (quanto si sta costruendo giorno per giorno) la si vede crescere e in questo ne siamo felici, ed invece no! attenzione che mentre cresce la produzione il nostro ricavo marginale decresce fino ad annullarsi e quindi si produce in perdita senza capirlo. Ecco una delle radici del fallimento d’impresa oltre alla sotto capitalizzazione (eccesso di capitale d’altri/terzi rispetto al proprio).

S’osservi questa grafica proveniente dall’Università Statale di Milano, cattedra di microeconomia, appunti delle lezioni, capitolo 6.

funzione di produzione

 

E’ facile capire come in alto la funzione di produzione svetta, ma il rendimento marginale flette già a partire dal punto di produttività del lavoro (MPL =16)

A seguire altro approfondimento.

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