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Con 5 libri letti in 3 mesi qual’è il bilancio? Preoccupante!
2 libri dei 5 sono eccellenti e di grande profilo. Questi 2 testi mi hanno aperto la mente e il cuore (il che è accaduto anche negli altri casi, ma con vaste aree di contestazione e rigetto dell’autore).
In un caso, come già anticipato un singolo testo ha rischiato il rogo sul barbicure.
Nei restanti 2 c’è un forte irritazione motivata dai seguenti aspetti:
- l’autore ortograficamente e grammaticalmente è immaturo. Vuol dire che ancora non ha imparato ad apporre l’apostrofo tra vocali. Oltre a ciò si presenta afflitto da una marea di ripetizioni del tipo “dunque”, “infatti” e, errore non meno grave, inzuppa il testo italiano di una marea di parole straniere e specificatamente in lingua inglese.
- Il combinato disposto di questi dettagli annoia il lettore, costringe alla correzione del testo e squalifica lo scrittore che fa la fine dell’analfabeta;
- oltre alla parte tecnica, che indica il ridotto spessore dell’autore del testo, inequivocabilmente c’è un richiamo, sollecitato dallo stesso scrittore a carattere politico-partitico, ovviamente di sinistra, che brucia definitivamente l’autore.
- Il fatto d’essere di una parte e non dell’altra può essere tollerato. Essere di sinistra rappresenta uno di quegli incidenti che accadono nella vita, quindi va sopportato anche quello di sinistra. Ma quando essere di parte vuol dire intervistare a livello di fonti solo quelli che si schierano nella fazione dell’autore, allora s’entra nel travisare la realtà.
- Ancor peggio, il prof Giampiero Lugli, oggi in pensione e già docente a Parma, basa i suoi studi sulla Coop ovvero una cooperativa commerciale politica a forte ideologizzazione di parte. Le ricerche sono state fatte su clienti Coop ovvero persone afflitte dall’ideologizzazione nelle scelte di consumo. Se dobbiamo capire qualcosa sul comportamento dei consumatori, non ci si può limitare alla “Coop” che è politica, ma su una ricerca trasversale tra consumatori normali e forse anche ideologizzati; quindi Esselunga, Coop, Conad, Carrefour etc..etc.. Possiamo credere a uno studio limitato a una parte dei consumatori aggravata dal vizio ideologico?