11 sept. ringraziamento dovuto a coloro che gestirono quel dramma umano e politico quanto sociale. Il riferimento è all’avvocato e politico Rudolph William Louis Giuliani, oggi sotto processo e al Presidente degli Stati Uniti, George W. Bush.
Chi s’è espresso liberamente in tal senso è un familiare di uno dei tremila deceduti di quel giorno, si tratta di un Ufficiale di polizia; qui allegate le immagini del papà e della mamma in ricordo della figlia.
Questi Signori, anzi meglio genitori, ringraziando chi gestì e reagì a quei fatti, hanno messo in “imbarazzo” coloro che devono rispettare l’etichetta, quella chiamata in volgare, “politicamente corretto”.
Un fatto così semplice conferma quanto il volgare “politicamente corretto” sia fuori dalla dimensione vissuta dalla Nazione e dai cittadini, ma questo lo sappiamo tutti.
Ciò che manca è la reazione al “politicamente corretto”.
Per reazione s’intende lo spegnere ogni TV (ad esempio CNN) che s’adegua al “politicamente etc..etc..”. Quindi non acquistare quei quotidiani come il “New York Times” per portarli alla fame e al fallimento.
Ecco dove serve la reazione!
Bisogna portare al fallimento strumenti come Facebook e altri che si sono piegati alla nullità del pensiero. Come si fa? è semplice, li si usa senza pagare nulla. Non un centesimo all’industria informatica finchè è monotonamente limitata alla strumentalizzazione politica.
Tutto ciò rappresenta un richiamo assurdo? Non necessariamente.
In Italia le banche sono fermamente ostili al denaro contante perchè vogliono guadagnare in commissioni su ogni passaggio di pagamento come spesa alimentare, carburante etc.
Bene, che si ritiri il denaro dello stipendio e lo si spenda in contanti per le necessità mensili della famiglia. Facendo così la banca se non fallisce, contrae notevolmente i suoi guadagni e il fisco ha meno visibilità sulle spese del cittadino, dovendosi fidare di quello che si dichiara.
11 sept. ringraziamento vuol dire anche questo, preso atto dell’attacco si reagisce.
Grazie a chi reagì in quel giorno e auguri per le difficoltà d’oggi che forse sono immeritate e guidate da un uso strumentale e di parte del servizio al cittadino chiamato, apparato di Giustizia.