Home COMMENTO A LIBRI FAMOSI 11 sept. 22 anni fa e il suicidio Occidentale

11 sept. 22 anni fa e il suicidio Occidentale

by Giovanni Carlini
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11 sept. 2001, 22 anni fa sono morti quasi 3mila civili americani come altrettanti il 7 dicembre 1941. Lo stesso identico pensiero corre alla Battaglia d’Inghilterra nel 1940.

In questi tre eventi, 1940 – 1941 – 2021 dei giovani “smidollati o comunque ragazzi” si sono trasformati in guerrieri e hanno pure vinto la guerra!

Oggi è il giorno della memoria. In queste ore le televisioni serie, quelle che meritano d’essere viste negli Stati Uniti stanno celebrando il ricordo; le altre possono anche essere spente che tanto la loro presenza nell’etere è superfluo.

Seguendo il ricordo attualizzato ad oggi e vissuto con proposito creativo verso il prossimo futuro (elezioni presidenziali e quant’altro) passano in mente, come un lampo, alcuni passaggi del libro del Federico Rampini, quello tutto orientato solo a sinistra, dal titolo Suicidio Occidentale. La “O” maiuscola è stata qui aggiunta ad Occidente; l’autore non ne è stato capace.

Il “libro” del Rampini è sbagliato nel suo impianto e sostanza perchè quando scrive che 12 giovinastri su 13, assunti nelle università americane, come personale amministrativo, sono di sinistra e spesso di quella estrema, dittatoriale, (pagina 61),  DIMENTICA che basta un 11 settembre per tradurre quei 12 + 1 in 13 guerrieri assetati di vendetta.

Chi afferma questo sono io che studio e vivo questo Paese, gli Stati Uniti dalla presidenza Kennedy.

Sento il 7 dicembre 1941, la Battaglia d’Inghilterra e l’11 settembre 2001 come fatti attuali e reali.

In tutti questi eventi delle pecorelle sono diventate leoni.

Oggi in Ucraina siamo di fronte alla stessa trasformazione.

Ecco perchè spesso e tristemente servono le guerre per quanto non cercate, ma incontrate e subite nel percorso della Storia.

Onestamente non so se questo paradigma sia replicabile in Italia. Ecco su questo punto non so esprimermi.

La perdita di un senso condiviso in Italia è particolarmente grave.

La Scuola è alla deriva e la famiglia sotto perenne attacco. La credenza che la malattia sia invece normalità (è il caso dell’omosessualità) è poco contestata. L’Italia resta sempre un caso a parte tra 55 milioni di cittadini e 10 d’ospiti immigrati.

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