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Ripensando il diritto di cittadinanza. Prof Carlini

by Giovanni Carlini
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Ripensando il diritto di cittadinanza vuol dire non considerare l’appartenenza a una comunità nazionale come un fatto scontato, ma da meritare e conservare. Chi protesta con distruzione del benessere pubblico, va estromesso dalla comunità nazionale, quindi privato dei diritti di cittadinanza. Ciò vuol dire non poter votare, non frequentare la Scuola, non aver diritto all’assistenza sanitaria e così via.

La Francia non ha bisogno dei consigli da nessuno perchè sanno perfettamente gestire i fatti loro. Anzi, i francesi non solo gestiscono le loro vicende sociali, ma sono anche particolarmente caustici nel criticare quando fatti analoghi accadono negli Stati Uniti, in Italia e altrove. Non si nasconde un sorrisetto quando è il turno francese di guai e rivolte sociali. Al netto di tutto ciò, si ringrazia la Francia per lo spunto ripensando il diritto di cittadinanza.

Protestare è “sacro” in una democrazia. Addirittura negli Stati Uniti si tollera bruciare la bandiera nazionale durante le manifestazioni (oggettivamente appare una concessione esagerata che andrebbe repressa e condannata). Comunque protestare fa parte della democrazia e fin qui non c’è nulla da dire. Solo nella dittature comuniste e religiose come in Cina o in Russia quindi a Cuba, Iran, paesi arabi in genere, è vietato esprimere il proprio pensiero.

Se protestare è sano, non lo è la distruzione di un bene pubblico.

Incendiare auto private, svaligiare negozi, saccheggiare proprietà è un atto criminale che nulla spartisce con la protesta sociale, intellettuale, concettuale.

Chi usa il sacro diritto della protesta per mettere a ferro e fuoco la città o provoca volontariamente danno alla comunità, va condannato per l’azione ed espulso dal corpo sociale. In una parola, oltre alla pena, perde la cittadinanza.

Significa perdere la frequenza a scuola, sanità, assistenza e perdere anche il diritto di partecipare alla Storia della Nazione; in pratica un non cittadino può essere espulso.

Giuridicamente “ripensando il diritto di cittadinanza” potrebbe essere un ragionamento molto pericoloso perchè sappiamo da dove parte (punire dei teppisti) e proseguire su altre tipologie di crimine. Per evitare l’abuso serve la politica governata dal voto dei cittadini.

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