Il ruolo del partner per arringare è strategico, anzi determinante! Di che cosa stiamo discutendo? Una mia allieva, mamma, moglie e professionista fra 15 gg deve sostenere un esame impegnativo per qualificarsi in un certo ruolo ottenendone il connesso “patentino”.
La Signora è seguita da metà giugno e a fine ottobre sosterrà il suo impegno formativo.
Giunti a questo punto, francamente l’assetto cognitivo di conoscenza dei concetti è completo. Manca la parte d’argomentazione e la connessa capacità d’esposizione degli argomenti sui quali ci stiamo lavorando. Tutte le prove svolte (una trentina al momento) test similari all’esame da sostenere, hanno avuto esito positivo sia come tempistica sia nei contenuti. Con un assetto di questo tipo, per quanto l’allieva e Signora abbia già sostenuto senza esito la prova (prima di ricorrere all’assistenza) per ben tre volte, è difficile pensare che non passi in questa quarta occasione.
Nonostante tutto ciò la Signora soffre un timore (apertamente indicata come paura) di non passare.
Un concetto di questo tipo pone a rischio il superamento.
Ovviamente lo studente conosce la materia in forme altamente più complete e sofisticate rispetto alle precedenti prove già sostenute.
Come se esce da questo problema?
Già ho affrontato vicende similari più volte e tutte superate se non al primo certamente al secondo colpo. C’è quasi una sorta di specializzazione sull’argomento.
Nel caso specifico è stata vivamente esortata la Signora a rivolgersi al marito per recuperare ampi margini d’autostima. Dichiaro che è il coniuge che si deve far carico della consapevolezza di chi vive al suo fianco una vita. L’assenza da questa funzione è un tradimento. Il ruolo del coniuge in questo è fondamentale.
Casomai si potrebbe discutere sulle tecniche da adottare per caricare (al massimo) “controparte”.
La mia esperienza in argomento verte sui seguenti passaggi:
- garantire la presenza;
- guardare insieme il TG e commentarlo, quindi lettura del quotidiano (cartaceo) e leggere libri (reali non virtuali);
- aspetti più propriamente privati e fisici.
Buon lavoro.