Sviluppo della forza amata come concetto e applicazione tra il Settecento e l’Ottocento nel nostro Occidente.
Le altre culture, oltre quella Occidentale (ne restano ulteriori 8) non sono prese in considerazione.
Nel Settecento, in Europa, la forza armata espresse il principale strumento di politica dinastica per le monarchie assolute. In totale assenza del concetto di Nazione, l’esercito fu una proprietà del sovrano alimentata da gente in miseria, galeotti e mercenari. In queste condizioni l’esercito, oltre ad essere numericamente limitato, ebbe anche un costo elevato.
Tutto cambiò con le due rivoluzioni, la francese e l’americana.
Questi eventi di popolo, nel loro disordine anarchico che le afflisse generarono il concetto di “Nazione in armi”.
Da un esercito ristretto si passò ad uno di massa.
Fin qui il concetto è facile, quello che non si aggiunge mai però è anche il transito da una guerra limitata ad una assoluta, di grandi dimensioni e prolungata nel tempo.
Il mondo cambiò, dimostrando come gli eserciti di massa potessero raggiungere gli obiettivi prefissi pur non essendo di mestiere. Fu una rivoluzione!
I protagonisti di questa evoluzione portarono a due estremi:
- l’esercito altamente professionalizzato alla francese;
- l’esercito di massa, quell’esercito nazione di modello prussiano.
MODELLO FRANCESE
Alla metà dell’Ottocento la Francia potè contare sul più importante, imponente e forte esercito al mondo. L’Armée dell’Imperatore Napoleone III°.
Il reclutamento fu basato sulla leva per estrazione a sorte con ferme di 7 anni. Gli altri, non sorteggiati, rappresentarono la riserva. Terminata la ferma il ritorno nella vita civile rappresentò un problema per cui i soldati si raffermarono creando un forte apparato professionalizzato.
Il difetto fu che si creò un apparato militare avulso dal corpo sociale per quanto da questi formato.
MODELLO PRUSSIANO
Il modello si basò sui contributi di due studiosi: Scharnhorst (che chiese d’aprire il ragno d’ufficiale anche ai non nobili) e Gneisenau. Questi progetti sociali furono applicati alle riforme di von Roon nel progetto noto come “Memorandum 1858“.
La leva, per tutti i sudditi, in Prussia fu di soli 3 anni dopodichè si sarebbe entrati nella riserva. Con un addestramento minore rispetto all’esercito francese, i prussiani poterono però contare su un numero d’effettivi maggiore. Oltre a ciò la Prussia più che un esercito, militarizzò l’intera società civile.
CONCLUSIONI
Lo sviluppo della forza armata, quale protagonista dello Stato, si pose nuovamente all’ordine del giorno agli esordi della Guerra Civile Americana: quale modello perseguire?