Campo di battaglia e sepoltura, anzi è più corretto affermare mancata sepoltura dei caduti lasciati a putrefarsi impestando tutto l’ambiente.
Questo argomento rappresenta un passaggio di studio poco esplorato. Praticamente nessun storico ha voluto approfondire cosa accede sul campo di battaglia quando i morti non sono sepolti perchè il ritmo della battaglia non lo consente. Il pensiero si rende attuale perchè in questo momento e probabilmente per l’intera estate, i soldati ucraini si batteranno contro quelli russi.
E’ molto probabile che quanto narrato da Gregory Hanlon nel libro “Italia 1636, il sepolcro degli eserciti” sia del tutto attuale.
A partire da pagina 288 fino forse a 300 (non sono ancora giunto alla conclusione del tema) l’autore del libro spiega la battaglia di Tornavento. Questo sconosciuto scontro fu l’unico che avvenne nel nostro Paese collegato alla Guerra dei Trent’anni che ebbe come teatro l’area germanica. La battaglia si scatenò il 22 giugno 1636 per la conquista di Milano da parte dei piemontesi/francesi contro gli spagnoli. L’obiettivo fu interrompere il transito di truppe spagnole verso la Germania, provenienti dalla Spagna, in supporto ai cattolici.
In questo sito web si è discusso e studiato a lungo il conflitto dei Trent’anni come prospettiva condizionante del futuro: la nascita dello Stato Nazionale con le paci di Vestfalia.
Tornando alla tragedia della convivenza tra vivi e morti sul campo di battaglia impressiona come:
- in una giornata calda, in un arco di tempo compreso fra le quattro e le sei ore, le uova si schiudevano in migliaia di larve (pagina 292 del libro qui indicato in copertina);
- hanno potuto più le mosche che il Governatore di Milano (pagina 291)
- i rischi dell’aria contaminata erano ben noti (pag. 290)
- i tafani (..) riuscivano a sentire il sangue a una distanza di 60 km (pag. 291)
- non è affatto certo che gli eserciti seppellissero metodicamente i propri morti (pag.291)
- la pelle semplicemente scivola via, fenomeno noto come gloving (pag. 292)
Il campo di battaglia, con queste premesse, si trasforma sempre in un campo degli orrori oltre alla battaglia infuriante.