Presi alcuni giorni per ascoltare, pensare, ragionare, leggere, la Russia appare sempre di più minacciosa come lo è la Cina. I veri elementi di disturbo alla serenità mondiale sono Cina-Russia-Corea del nord e Cuba; in pratica i comunisti. Non è una novità, ce ne si ricorda solo in determinate occasioni: 1956-1967-2008-2014 e 2022.
Chiarito lo stesso ruolo egemonico ripartito su 2 paesi comunisti, ora concentrandosi sulla Russia, emergono delle riflessioni.
L’attacco ai grandi centri urbani, quindi la capitale ucraina e il porto d’Odessa, spaventa i russi e qualsiasi esercito. Ai tempi di Leningrado si lottò casa per casa e l’avanza tedesca si fermò in Russia. Memore di questi fatti e altri, che ci vuole entrare in un inferno ad alta probabilità di morte?
Ecco che i russi hanno trovato “materiale umano”, ben 16mila arabi siriani da lanciare nell’attacco urbano. Lo scopo di questi mercenari è solo quello di fare consumare 35mila/40mila cartucce ai difensori. Terminato l’attacco dei siriani, arriveranno i soldati russi che al momento sono da proteggere dopo gravi perdite.
Ed è qui che scatta il ragionamento presi alcuni giorni di silenzio.
Perchè conquistare una città, due centri metropolitani pena un altissimo numero di morti che generano instabilità interna alla Russia? Se il gerarca Putin avesse le mani libere e fosse “forte”, potrebbe lanciare attacchi nucleari sulle 2 città. La loro completa distruzione non cambia il quadro complessivo perchè non c’è bisogno del controllo di quei centri urbani per dominare il Paese.
Il fatto che il Putin non abbia lanciato è perchè non può farlo. Se non può agire in questo modo, vuol dire che la sua posizione di potere è in rapido logoramento.
La conclusione è semplice: fra quanti giorni/ore il Putin si dovrà assentare per ristabilirsi da un certo malore?
Qui non si tratta d’essere ottimisti o pessimisti, ragionando si “vede” un cambio di regime al Cremlino. Il nuovo gerarca imporrà il ritiro delle truppe dall’Ucraina ma non dalle province occupate (in tutto 3) lasciando la potenzialità della minaccia attiva.
Un ringraziamento alla Signora Laura Canali che ha saputo trasformare la geografia in arte.