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La Polonia contro la UE ha ragione. Prof Carlini

by Giovanni Carlini
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La Polonia contro l’Unione Europea ovvero quella parte d’Europa che collabora sul piano economico e politico, ha stabilito un principio: il diritto polacco, per i polacchi, vale di più di quello comunitario. In effetti pensandoci sopra i polacchi hanno ragione, come potrebbe essere altrimenti?

Il diritto plasma la società, ma non esiste la società europea, al contrario ci sono le comunità nazionali.

Dove si trova la società europea?

Le singole polizie e forze armate sono organizzate su base nazionale. Armi, sistemi e divise nazionali. La scuola è nazionale. Quindi l’università, il contratto di lavoro, le leggi e la magistratura e così via. Tutto è nazionale in Europa, mantenendo aperta un’importante collaborazione sul piano politico (fallimentare) ed economico (di successo). La collaborazione e l’integrazione non implicano nulla di più che comunicazioni e intenti.

Da un piano di collaborazione passare (come se fosse un colpo di stato) alla superiorità della normativa comunitaria su quella nazionale ce ne vuole.

La Polonia si sta opponendo al sopruso comunitario.

Ovviamente tutta la solidarietà del caso al popolo e al governo polacco.

Dopo la Brexit, la posizione critica alla Ue della Polonia e Ungheria accompagnata dall’Austria, dovrebbero far scattare un segnale d’allarme che gli attuali gestori Ue non vogliono percepire.

Siamo alla fine del disegno politico europeo? è possibile.

Del resto gli italiani che sono ai vertici della Ue, sono tutti di provenienza comunista-Pd, ovvero di una fazione estrema populista di sinistra. E’ tipico di questa gente il non ascolto proseguendo per il loro interesse ideologico. S’osservi la vicenda degli omosessuali. La popolazione affetta da problematiche di stabilità sessuale, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ammonta all’1% ma il volume di discussione pertinente alla patologia è ben maggiore del solo 1%; si veda il caso Italia sul recente progetto di legge naufragato.

Quando la Ue “s’incarta” su falsi problemi, scambiando diritti civili con patologia, ben venga la Polonia a ridare un ordine alla priorità.

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