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Un grave problema istituzionale e di diritto costituzionale

by Giovanni Carlini
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Un grave problema istituzionale e anche di diritto costituzionale riguarda la sospensione della democrazia in Italia da 10 anni.

Il riferimento è alla nomina continua e costante di persone non votate da nessuno al ruolo di Presidente del Consiglio dei Ministri.

Il fatto è ripetitivo e costante dal 2011 (primo colpo di stato in bianco) al presente 2021; si tratta di anni 10!

Chi si ricorda l’avvocato Conte che ha governato per ben 2 governi, chi l’ha votato quel personaggio? nessuno! Non cambia il riferimento verso il Governatore di Banca Centrale, dott. Mario Draghi, il personaggio governa ma è privo di legittimità politica (non votato da nessuno).

Non cambia il riferimento verso il Prof. Mario Monti che nel 2011 fu il primo dei non eletti a governare. A seguire ma non ultimo in questo triste elenco il Renzi e così via.

Da notare come il Monti, pur d’ottenere l’incarico di Presidente del Consiglio, pur senza il consenso popolare, ha scritto e pubblicato molte lettere sul Corriere della Sera. Il Monti ha scritto in data 2 gennaio 2011, quindi il 6 febbraio, 28 marzo, 1° maggio, 3 luglio, 7 agosto, 30 novembre e 5 dicembre; quanto furore e pressioni!

Perchè l’Italia è diventata e rappresenta un’anomalia nel panorama delle democrazie del mondo?

Si discute di Cina come di una dittatura comunista e si critica la Turchia nei termini di dittatura islamica, senza mai guardare in casa nostra.

La Costituzione sull’argomento recita che il Capo del Governo è scelto dal Capo dello Stato all’articolo 92, comma I°. Descrivendo in forma più profonda l’effettivo dettato della Costituzione, il combinato disposto degli articoli 87, comma VI° e 92, non va interpretato come libertà assoluta del Capo dello Stato nel nominare un Presidente del Consiglio, ma in caso d’emergenza.

Vuol dire che in caso d’assoluta emergenza per la Repubblica, il Presidente della Repubblica può nominare capo dell’esecutivo il macellaio all’angolo della strada, quindi lo porta alla fiducia delle Camere in Parlamento, a patto però che questi, non riconosciuto dall’elettorato, conduca la Nazione, a elezioni per ripristinare il corretto andamento democratico.

Al contrario, una soluzione d’emergenza, è invece diventata dal 2011 al 2021, la regola. Alla faccia del tamponare una crisi, qui in Italia è tutta una crisi!

Quando questo ragionamento è presentato, anche in ambito accademico, è bollato come “politica” anzichè riflessione d’alto profilo istituzionale. E’ palese come tutti sappiano, ma nessuno voglia approfondire. Perchè siamo giunti a questo?

Un grave problema mina il Paese: non è politicamente credibile non essendo in regola con le regole della democrazia.

Questo non è un ragionamento di destra o di sinistra, ma in nome della civiltà. Chiunque venga votato e diventi Presidente del Consiglio è il benvenuto, ma almeno che sia espressione della Nazione. Da 10 anni così non è; perchè?

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