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Un Italia così distante dalle Ue. Prof Carlini

by Giovanni Carlini
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Un Italia che non è nell’Unione Europea ma fuori dalla Ue, alla faccia di tutti gli europeisti a spasso per il Paese. E’ la conclusione che emerge leggendo il quotidiano economico Il Sole 24 Ore di lunedi 22 febbraio 2021.

Esaminando le diverse e numerose grafiche che il quotidiano offre, sorge una domanda: ma siamo certi che l’Italia faccia parte dell’Europa? Il riferimento qui è verso la Ue, che raggruppa solo 27 paesi non con il continente Europeo che di stati ne ha ben 45.

Lo studio pubblicato esordisce con il divario tra giovani conviventi con i genitori in Italia (al 64,3%) rispetto i coetanei europei (48,2%). Mamma mia che divario!

Non è finita: l’istruzione. Un Italia che ha laureati al 27,6% contro la base europea al 41,6%.

L’insieme di questi paragoni è ben sintetizzato nelle pagine che seguono:

Il punto è chiedersi se tale divario, registrato ancor oggi, ma esistente dal 1958, lo si voglia colmare o no.

Quello che appare, in realtà, è una specificazione tutta italiana, vuol dire che questa è l’Italia; siamo fatti così.

L’ideale da rincorrere per apparire come gli altri è decisamente una forzatura. Se dal 1958 (Trattato di Roma) non si riusciti o voluto assomigliare al resto dell’Europa, quella riunita nella Ue, vuol dire che ogni Nazione si tiene i suoi caratteri. Se questo è vero e lo è, a che serve tutto il folklore sulla convergenza politica nella Ue quando quella economica funziona egregiamente?

Come più volte scritto in questo sito web, a che serve la convergenza politica nella Ue?

La Ue è sia politica sia economica. Tanto di cappello alla versione economica, ma altrettanto disprezzo per la politica. In queste condizioni, proseguire, esprime una forzatura tra le Nazioni che non è colmatile. Non è più sano parlare di sinergia e collaborazione in luogo di un’Unione che in realtà resta un buco nell’acqua? Ogni epoca ha il suo sogno e annessi sprechi.

I dati in dettaglio

Argomento Italia Ue
giovani che vivono in famiglia 64,3 48,2
laureati 27,6 41,6
disoccupazione giovanile 21,7 17,1
tasso di fecondità 1,29 1,56
età media matrimonio 38,7 32
età media delle madri al parto 32,1 30,8
bimbi all’asilo 26,3 35,5
giovani che non lavorano/studiano 23,4 12,5
laureati che lavorano 64,9 85,3
part time involontario 72,1 27
occupati sovraistruiti 24,9 22,7

 

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