L’ultima votazione presidenziale negli Stati Uniti, avvenuta pochi mesi fa, ha sporcato la democrazia.
Una massa importante di voti, spediti mezzo posta, sono rimasti per lungo tempo stoccati nei depositi postali.
All’apertura dei seggi elettorali i voti postali sono giunti prima dello spoglio, nella fase di conteggio e anche successivamente!
E’ chiaro che qualcosa non quadra nel sistema elettorale americano.
Questo ragionamento è a bocce ferme (come suol dirsi).
Ogni richiesta di chiarimento è stata disattesa. L’apparato giudiziario americano NON ha mai voluto approfondire la validità del processo elettorale. Perchè? Questo accade quando “il sistema” entra in auto-protezione. Ciò avviene ovunque, compresi gli Stati Uniti. Ne consegue che l’apparato della Giustizia smette d’assicurare ciò che è giusto dallo sbagliato e si schiera e copertura acritica del “sistema”.
In tutto il resto del mondo, una chiusura a riccio dell’apparato pubblico, avrebbe spento ogni successiva polemica.
Questo non è accaduto nel tempio della democrazia: gli Stati Uniti.
I cittadini, quelli che si cingono il corpo con la bandiera, sono andati al Parlamento (Congresso) protestando!
Non è accaduta una cosa simile in Italia! Non si ha notizia di una protesta di popolo contro il Governo del Prof. Monti.
Il prof Monti ha governato senza legittimità politica, eppure nessuno ha occupato il parlamento.
Ancor peggio il Renzi, senza essere stato eletto da nessuno, ha governato senza proteste o occupazioni!
Il Conte, privo di legittimità politica, prosegue a governare!!!! Nessuno osa occupare nulla se non il proprio tempo.
Negli Stati Uniti il popolo, quello che non brucia la bandiera in piazza, ha occupato un palazzo del Governo.
Non è forse questo l’esercizio della democrazia più completo?
L’ultima votazione ha prodotto una truffa sanabile solo con altre elezioni a regole chiare.
L’assenza di un altro voto manterrà l’illegittimità della prossima amministrazione. Quella del biden. Il pensiero corre a John F. Kennedy (22 novembre 1963) e a suo fratello Bob (6 giugno 1968) come a Martin Luther King (1968)