Equazione dei salari trattazione due. La precedente, a livello d’impostazione del concetto, è stata già impostata e visibile al seguente riferimento:
https://giovannicarlini.f.xeeve.com/equazione-dei-salari-mercato-del-lavoro-prof-carlini/
Il problema, affrontato in questa sede, è quando si deve utilizzare l’equazione impostata per il prezzo e quando quella per i salari. Approssimativamente il problema non si dovrebbe porre, ma non è così facile concludere l’argomento.
Per calcolare il salario reale d’equilibrio LA TENTAZIONE E’ D’USARE LA FORMULAZIONE PER “W” (salario). Invece no!
Ecco perchè queste note sono scritte.
Il salario d’equilibrio è reale nel momento in cui s’esprime attraverso i prezzi altrimenti non sarebbe reale.
Con un’attenzione di questo tipo, il salario reale in condizione d’equilibrio è pari a W/P = 1/1-m
Questo è un primo passaggio da considerare e non di poco conto.
Quando va calcolato uno degli elementi della seconda formulazione dell’equazione dei salari è ovvio (questo è facile) rivolgersi alla seconda formulazione. W/P = 0,5 – 3u + z (qui il valore 0,5 di salari al minimo e la sensibilità alla disoccupazione naturale pari a 3 sono stati assunti come esempio).
Ne consegue che un calcolo che riguardi:
- tasso naturale di disoccupazione (un)
- l’influenza di “z” su “un”
non può che riguardare la seconda formula.
DOMANDA: ma “z” che cosa vuol dire? Semplice, “z” è una variabile istituzionale che indica, ad esempio, un cambio dell’indennità di disoccupazione. La modifica dell’indennità di disoccupazione comporta un pari adeguamento anche nel tasso naturale di disoccupazione? La risposta è SI. Modificare il quadro di certezza economica, per quanto minimo, a un disoccupato, vuol dire indurlo a cercare o NON cercare l’impiego.
Due parole vanno spese sulla rappresentazione grafica.
Nell’immagine di copertina a questo articolo è indicato un piano cartesiano. Sull’ordinata c’è W/P (salario reale) e in ascissa “u” tasso di disoccupazione. La domanda naturale è: dove si trova il tasso naturale di disoccupazione? La risposta è nel punto d’incontro tra la retta del prezzo e la curva del salario.