Nessuno vuole, ma quando dico nessuno, intendo il vuoto!
I docenti, tranne quelli universitari, “non arrivano mai a spiegare questa parte del programma“. Purtroppo la Scuola non interviene con alcuna penalità al docente che salta a piè pari il programma dalla Seconda guerra mondiale in poi. In assenza di penalità il corpo docente, al massimo, discute di Prima guerra mondiale e Caporetto.
La seconda Caporetto d’Italia, l’8 settembre, è fuori dall’analisi storica di massa.
Il dramma che nessuno vuole ricordare, non coglie solo il cambio di schieramento. Sostanzialmente esiste il divorzio non solo nel diritto di famiglia, ma anche nella storia.
Ne consegue che non è in discussione il passaggio da un fronte all’altro.
A parte il fatto che il cambio d’alleanze si sarebbe potuto “celebrare” con maggiore signorilità e arguzia, il problema è un altro.
“L’organizzazione” dell’8 settembre resta nella storia come un evento da RICORDARE in negativo affinché non si ripeta.
Ne consegue che, perfettamente al contrario di quanto oggi accade, l’8 settembre va studiato. Perché il Generale Badoglio bruciò le carte di quell’avvenimento per non rispondere dei suoi comportamenti? Oggi se abbiamo un’idea di quanto avvenne è solo grazie alla copie americane di quelle carte. Però si tratta sempre di una documentazione che offre un ex nemico, con i suoi specifici interessi. Ne consegue che non si riesce a fare chiarezza sull’8 settembre perché manca la documentazione italiana.
In pratica cos’è accaduto l’8 settembre?
La volontà del Re di cambiare alleanze, non fu preparata adeguatamente per paura che i tedeschi potessero capire. Da qui il disastro.
Voglio anche anticipare un dettaglio. Per anni mi sono chiesto come mi sarei comportato se fossi stato in quel 1943. Molto dipende ovviamente dalla collocazione geografica. Trovandomi a sud di Roma, di fatto, l’Italia era già sotto controllo alleato con la guerra finita. Nel caso invece fossi stato a Milano cosa avrei fatto?
Credo che di fronte a uno Stato squalificato mi sarei attenuto ai concetti di onore e fedeltà agli impegni presi.