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Italia di Giolitti. Testo di Montanelli. Commento Prof Carlini

by Giovanni Carlini
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Italia di Giolitti, testo di Indro Montanelli; che bel libro!

Indro Montanelli ha scritto la Storia d’Italia impegnando 24 testi. Già letti in gioventù e in mezza età, ora sono in terza rilettura in età matura.

Perché leggere tre volte lo stesso libro nel ciclo vitale? Mi capita spesso d’aver studiato dei testi e non ricordarli nonostante appunti e foglietti vari compilati pagina per pagina.

Sicuramente resta dentro il senso del testo letto e non più i singoli passaggi: che peccato!

Conscio d’essere umano e quindi di non saper ricordare tutto quanto “è bello”, mi servo di foto e appunti come della rilettura. Mi dispiace non avere tanta vita a sufficienza per rileggere tutto quanto già assimilato. Pazienza.

L’Italia di Giolitti è uno di quei libri che mi diverte! Forse la parola potrebbe essere inappropriata e me ne scuso.

Il giullare del libro è Gabriele D’Annunzio mentre l’attore primo è ovviamente Giovanni Giolitti (1842-1928). 

Nato a Mondovì, morto a Cavour, Giolitti è solo piemontese; non ha nulla d’italiano!

Il libro termina quando Giolitti subentrò a Francesco Saverio Nitti formando così il suo ultimo governo, il V°, nel 1920 per risolvere la quesitone fiumana.

Nell’Italia di Giolitti abbiamo una sorta di rappresentazione teatrale a tre: Giolitti l’austero, Gabriele D’Annunzio il giullare e sotto traccia Benito Mussolini che prepara un qualcosa che ancora non s’è dato sapere.

Già è stato scritto in questo sito web sul ruolo di D’Annunzio e ancora è necessario approfondire; il titolo degli studi inizia con la parola IL VATE.

Sul Vate c’è una profonda riflessione perché, benché indicato appunto come “giullare”, a ben guardare e scavando a fondo emerge una situazione “speciale”. Il mondo, almeno i francesi come gli italiani e in particolare il genere femminile, sono stati letteralmente “stregati” delle gesta istrioniche del D’annunzio. Possibile che un giullare possa coinvolgere così le masse?

Sul protagonista, Giovanni Giolitti, l’autore sottolinea la spiccata capacità di prevedere, immaginare, sentire i momenti della Nazione. 

Per quanto discutibile possa essere Giolitti, per le sue pratiche manipolatorie dei deputati eletti, quello che manca nel nostro Paese dal 1954 (anno della morte di Alcide De Gasperi) è un Giovanni Giolitti.

Dateci un Giolitti alla guida di questa Nazione.

Grazie Indro Montanelli per aver scritto L’Italia di Giolitti.

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