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Polmonite cinese: i dati necessari per capire. Prof. Carlini

by Giovanni Carlini
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Polmonite cinese esportata in Italia e ce la siamo presa proprio tutta, senza un minimo di protezione; chissà perché!

Ogni sera la Protezione Civile e quindi il Governo diffondono i dati per rendersi conto dell’andamento e direzione della pandemia cinese in Italia.

I dati diffusi sono il totale dei contagiati sin dall’avvio dell’infezione, i ricoverati in ospedale, quindi i decessi e infine i dimessi.

In tutta onestà dei dimessi, chiamati “guariti”, interessa poco perchè il punto non è guarire, ma non prendersi il virus!

L’enfasi sui dimessi, in realtà, serve al Governo come segno di gestione della crisi. Il concetto reale, invece sono gli infetti e i morti.

Dallo sviluppo degli infetti su base quotidiana e dai decessi si capisce come sta evolvendo la crisi.

E’ inutile chiedersi il perchè di trucchi comunicativi di un Governo diretto da uno che neppure è stato eletto. Il caso Conte come fu il Renzi e Monti.

Per riflettere sui trucchi la lista s’allunga così tanto da mettere sostanzialmente paura.

Ha ragione il Presidente Trump ad essere così caustico verso la Cina.

La polmonite cinese, che è degenerata in pandemia, ha una responsabilità morale, politica, sociale ed economica inequivocabilmente cinese.

Non si tratta di un Paese, la Cina, che ha avuto “un accidente” di cui è vittima a cui dare solidarietà.

La responsabilità del Partito comunista cinese, nel cercare di nascondere ogni responsabilità da cattiva igiene pubblica, è così macroscopica che discuterne è come perdere tempo senza alleggerire il problema.

Tornado ai fatti italiani morti e infetti sono l’ago della bilancia.

Su entrambi i fronti non ci sono segnali tali che si possa pensare a un rallentamento del contagio alla luce di un fatto che sta per scoppiare: il sud.

Il Sud d’Italia non può NON essere stato contagiato dal grande esodo di quegli untori di virus “fuggiti” da Milano la sera dell’avvio delle disposizioni di protezione collettive.

Riflessione scritta nel giorno in cui a Bergamo, diversi automezzi militari, notte tempo, hanno portato via dalla città oltre 60 bare. “Grazie” Cina.

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