Avverso agli ordini professionali. Prof Carlini

by Giovanni Carlini
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Avverso agli ordini professionali vuol dire CONTRARIO al concetto di casta, cosca, clan, gruppo chiuso, privè.

Relativamente alle professioni e in particolare quelle sanitarie lo Stato e non gli ordini deve accertare che il dentista sia laureato e il segaossa titolato come chirurgo. Nulla di più.

Sarà il mercato a selezionare chi è capace e no.

L’ex Ministro della Sanità, la Signora Lorenzin, prima di lasciare l’incarico ha disposto che tutto il personale sanitario sia iscritto all’Ordine. La domanda è: perché?

La motivazione ufficiale è per evitare gl abusivi, ovvero persone che non siano titolate nel ruolo.

La necessità di controllo verso un farmacista o un medico come un infermiere è compito dello Stato o di chi impiega detto personale. E’ anche codice deontologico che chi si spaccia per dentista o fisioterapista a richiesta esponga i titoli abilitanti alla professione.

E’ il cliente e il mercato che sceglie e lo Stato che controlla non gli Ordini che sono disordine.

Oggi “l’Ordine” riscuote le quote di iscrizione. Solitamente impiega anni per iscrivere qualcuno che non deve avere condanne pregresse per essere fisioterapista.

Cosa centra l’aver condanne con lo svolgimento della professione? Casomai ci saranno alcuni reati specifici invalidanti la professione come la pedofilia per il bidello della Scuola.

Gli ordini sono disordine, essere avversi a queste nuove mafie di Stato è un atto di civiltà.

La libertà imprenditoriale non può e dev’essere chiusa in un club. Nulla osta che a gradimento dell’interessato si possa aderire al “gruppo chiuso” ma sono fatti personali di fasto e foggia non di sostanza.

Con l’istituzione degli Ordini si pensa d’aver ordinato la vita professionale quando in realtà è solo stata irregimentata alzando i costi della professione. Tali costi servono a sostenere una struttura parassita.

Nel merito dei punti ECM per il personale sanitario in numero non inferiore ai 50 all’anno, finché l’Ordine organizza un corso, di cinquanta punti sulla storia della professione, come non essere avverso al nuovo “ordine”?

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