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Il calo di matricole universitarie. Taccuino americano.

by Giovanni Carlini
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Il calo d’iscrizioni all’università negli Usa è un dato che preoccupa la Nazione. Nelle 244 università pubbliche statunitensi si registrano tassi di disinteresse allo studio elevato, pari al -20%. Che cosa accade?

E’ molto probabile che questa tendenza non sia solo statunitense, ma almeno Occidentale. Perché i ragazzi sono meno attratti dalla formazione di alto livello?

Come sempre il calo d’iscrizioni è certamente la concausa di diversi elementi.

Spesso, anzi troppo spesso il corpo docente è “giovane”, collocato tra i 35 e i 45 anni. Ciò significa personale arrogante e scarsamente preparato o predisposto all’insegnamento.

Questo è uno dei problemi più acuti e drammatici dell’Università italiana con rifessi anche qui negli Stati Uniti.

Oltre la cattiva selezione del corpo docenti, c’è da considerare anche le argomentazioni d’insegnamento.

L’Università è spesso appiattita su concetti che stanno sulla bocca di tutti: sostanzialmente affogati nel “bisogno d’affermare quanto tutti dicono“.

Ad esempio l’Università è incapace d’apprezzare il valore e il senso del dazio negli scambi con l’estero. Il dazio è protezione del mercato interno quindi posti di lavoro e dignità del lavoro.

Applicare i dazi alle merci cinesi, vuol dire proteggere il nostro livello di civiltà. Un ragionamento di questo tipo è sconosciuto nel mondo universitario, ma ampiamente capito e applicato nella realtà.

Gli insegnamenti accademici sono altresì appiattiti sulla acritica accettazione dell’immigrazione da qualsiasi altra cultura provenga. Concetto che nella realtà non è reale.

Gli esempi possono proseguire, certamente non c’è senso critico nell’insegnamento universitario in Occidente, che risulta distaccato dalla realtà.

Vale la pena pagare così tanto l’insegnamento superiore per ottenere così poco? Ne consegue il calo d’iscrizioni.

C’è infine un altro aspetto, forse il più preoccupante.

Potrebbe anche essere che l’intensivo abuso nel social, abbia disattivato nei ragazzi l’attitudine a ragionare, leggere e capire. Questa incapacità di concentrazione conduce i giovani studenti sulle sintesi anziché l’approfondimento.

Considerando tutti gli aspetti il mondo appare più triste e buio con giovani meno acculturati rispetto i loro genitori e quindi tassi di divorzi più elevati con cattiva educazione per i nuovi figli. Che peccato!

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