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Las Vegas città per poveri. Taccuino americano 2019

by Giovanni Carlini
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Las Vegas città di grandi, immensi e sconcertanti contrasti. Rispetto al boulevard, la streep, dove i turisti impazzano, basta andare al supermercato alle 19.00, a solo 500-700 metri di distanza per trovare la povertà di gente che fa la spesa.

Riepilogando; i turisti spendono non poco per raggiungere e visitare questo cartone animato di città nel deserto rovente del Nevada, ma la ricchezza dov’è?

Si potrebbe pensare che con una massa di turisti così imponente, che non può non comprare i servizi che la città offre: albergo, ristorante e divertimenti, il benessere dovrebbe essere molto diffuso per la cittadinanza.

Ecco la sorpresa!

Non c’è benessere per la gente comune che lavora; solo paghe basse o giuste per vivere.

Chi fa i “soldi” a Las Vegas città luna park, per gente che vuole giocare alla vita in un fine settimana? La ricchezza qui è per le grandi società, non per i piccoli operatori e peggio ancora i dipendenti.

Non si tratta d’essere socialisti come Bernie Sanders (negli Usa siamo in clima pre elezioni presidenziali), qualcosa però non funziona.

Il capitalismo troppo spinto, quello delle grandi corporation e per di più pure globalizzato, comprime i redditi portando povertà. L’Occidente è ormai povero grazie alla globalizzazione, da qui anche l’ostilità agli immigrati.

Non è affatto vero che l’immigrazione sia un evento irreversibile; certamente è indotto dalla globalizzazione; quello è vero.

Una globalizzazione che ha già tolto agli Occidentali la ricchezza di un salario dignitoso sul quale costruire un’esistenza. Non solo; una globalizzazione che illude gli immigrati creando guerre razziali.

E’ proprio la globalizzazione che non funziona e va respinta come forma d’organizzazione politica, sociale ed economica. L’epicentro del malessere del mondo è nella globalizzazione.

Las vegas è una città che riceve dai turisti molto denaro che non ricade sulla cittadinanza che resta povera, povera ma molto povera.
Un testo interessante dedicato alle origini della globalizzazione.

In queste ore impazzano i commenti per la sparatoria di El Paso che pare abbia una base concettuale razziale. Qui c’è da ragionarci studiando un meccanismo di azione-reazione: immigrato/rigetto.

Questo meccanismo ancora non si vede qui a Las Vegas città dove la ricchezza passa e va ma gli argomenti sono connessi.

Las Vegas è lontana da El Paso, non solo geograficamente ma con un detonatore sociale comune.

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