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Pericolosità e rischio delle banche italiane.

by Giovanni Carlini
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La pericolosità delle banche italiane è una fake news a vantaggio di chi vorrebbe acquistarle. Oggettivamente non esiste un rischio strutturale sugli istituti di credito del nostro paese. Ciò non vuol dire affatto che ci si possa fidare delle banche italiane. ATTENZIONE!

Le banche di questo Paese non sono affidabili, NON per questioni tecniche, ma di sistema, ovvero di relazione al cliente. Mi spiego.

Poche parole per focalizzare il problema.

Anti-riciclaggio, limitazione all’uso del circolante, assenza di segreto bancario. L’istituto di credito è diventato un’agenzia operativa del fisco.

Qui non c’è una responsabilità della banca quanto dei diversi Governi di sinistra che si sono avvicendati dal 2001 ad oggi. Volendo dare un nome e un cognome a chi è responsabile dell’agonia del sistema bancario nazionale, si chiama Partito Democratico, ex P.C.I.

Da un’impostazione persecutoria e di soffocamento fiscale, emerge la limitazione dell’uso della banca allo stretto necessario. Il prosciugamento dei depositi o la loro stabilità allo stato liquido, denunciano la palude finanziaria bancaria nazionale.

Ecco che le menti più pratiche si rivolgono al sistema bancario elvetico o estero. Su questo versante va segnalata l’immaturità del sistema giuridico svizzero nella difesa del correntista dagli abusi della banca.

E’ noto il caso del correntista italiano a cui il dipendente di banca elvetico sottrae i depositi, motivo per cui viene condannato a 4 anni, ma senza che l’istituto di credito risarcisca il cliente. In questa situazione l’italiano ha dovuto aprire una causa civile contro la banca!

Il sistema giudiziario elvetico non difende il cliente ma la sua banca connazionale viziando l’intera vicenda. La banca svizzera si chiama Julius Baer. La sua difesa si articola sulle “scatole cinesi”.

Il “sistema” giudiziario svizzero, pretende che il truffato dalla banca per fare causa in territorio elvetico, versi a cauzione un’importante cifra di quanto gli è stato sottratto. Ovviamente, in questo caso, il tutto è già documentato da processi penali a carico del dipendente di banca condannato a 4 anni.

In pratica, di fronte a una sentenza penale di condanna di suo dipendente, la Julius Baer preferisce andare a processo, pur di non rifondere il cliente truffato. In una vicenda di questo tipo, l’intero sistema bancario elvetico esce ridicolizzato e ridimensionato per valore, esperienza e sicurezza.

Si precisa che il dipendente dalla Julius Baer, quello condanno a 4 anni, ha svolto la truffa dagli uffici della banca e nell’esecuzione del suo lavoro all’interno dell’Istituto di credito, stornando i valori a chi già sotto inchiesta da parte dell’FBI statunitense.

Quasi una storia da film perchè pare ci siano di mezzo diamanti e zanne d’elefante e quindi soldi in Cina.

Su tutta questa storia la Julius Baer si nasconde per non restituire il denaro al suo cliente (la causa è appena di 600mila euro, una cifra che non dovrebbe spaventare una banca autorevole).

La pericolosità bancaria italiana è certamente figlia di una politica fiscale oppressiva, ma quella elvetica è per il furto al cliente.

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