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Mailing list creazione e aggiornamento. Concetti di marketing e buon senso

by Giovanni Carlini
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Mailing list creazione e aggiornamento. Concetti di marketing e buon senso.

Mailing list e la reale possibilità di squalificare il prodotto. Una non corretta gestione nell’invio di email pubblicitarie, produce una reazione molto forte e negativa da parte dell’utenza. Siamo sinceri, noi stessi, quante email di pubblicità cancelliamo al giorno, senza neppure aprirle? A voler fare un conteggio reale, probabilmente il 98-99% delle email ricevute di pubblicità va cestinato. Molte non arrivano neppure, perchè restano nel filtro nella posta indesiderata. Il non aprire queste email, non significa che il potenziale cliente le abbia dimenticate. Al contrario, la persona ricorda il brand negativo e lo seleziona come non interessante cestinandone le email.

Questo è quanto accade ogni giorno a tutti noi. Ne consegue che è finita l’era della pubblicità nel web? Forse, va però osservato come internet viva solo per la pubblicità. Navighiamo in un mare pubblicitario. In questo mare è concessa l’email, il social etc. 

Con il concetto mailing list, stiamo toccando il cuore del problema della sopravvivenza d’internet come web pubblicitario. Probabilmente queste parole deludono i più giovani. Certamente non è immaginabile il futuro in forza della totale anarchia commerciale in cui versa il web di oggi. Guardiano oltre Facebook e cerchiamo di capire cosa accadrà.

Messo a punto il concetto di crisi del web, come contestualizzare la mailing list aziendale nell’attenzione delle persone? 

E’ sano rovesciare l’intero impianto sino ad ora abusato sull’argomento. Prima di spedire email a destra e manca, serve un sito aziendale. Nell’ambito del web è necessario uno storyteller. Questa figura è capace, con i suoi racconti da 300 parole, di produrre emozioni e attenzione. I racconti dello storyteller sono completamente diversi dal redazionale.

Per redazionale s’intende un documento tecnico che spiega un qualcosa. Lo storyteller, al contrario, fa innamorare i lettori al prodotto e al senso stesso di creazione che sottende al bene. E’ saggio non affidarsi ad agenzie già predisposte di storyteller, ma arruolarla/o ed educarla/o direttamente in azienda.

Concludendo per l’invio di email commerciali serve un sito web aziendale basato sulla novità come metodo e sistema. A seguire l’azione dello storyteller. Solo a questo punto, A DOMANDA degli utenti, può partire la newsletter. Grazie a questi 3 passaggi è lecita la formazione di una mailing list. La foto di copertina a questo articolo è di cibo, apparentemente non congrua con il testo di questo studio. Nonostante ciò, chi non sorride alla vista di un cibo colorato e ben presentato? Il sorridere comporta l’apertura dell’attenzione del lettore. Buona lettura.

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4 comments

Massimo Rebessi 3 Ottobre 2018 - 12:57

Aggiungo……anche con la pubblicità sulle televisioni succede più o meno lo stesso.
Quando arriva la pubblicità se ne approfitta per andare in bagno, prendere qualcosa dal frigo, scambiare due parole, guardare la chat sul cellulare, e di norma si toglie l’audio ! Questo almeno è quello che faccio io…..:))
Anche nel caso delle TV ci sono le pubblicità che si ripetono numerose volte nell’arco di un’ora e sono decisamente fastidiose e pongono il prodotto ostile. Non sono certamente un esperto, ma quale senso ha rompere gli zebedei alla gente così tante volte ? Non sarebbe meglio farle ad intervalli più lunghi e con versioni diversificate ?
Moriremo e sicuramente non sapremo mai quando sarà l’ultima domenica che terminerà la proposta di “Poltrone e sofà”….sigh !

Giovanni Carlini 3 Ottobre 2018 - 14:47

Lei ha perfettamente ragione a rincara la dose! Certamente la pubblicità è in un vicolo cieco incapace di trovare nuove strade di comunicazione con i consumatori ed è questo il motivo per cui sto scrivendo. Grazie per essere qui Signor Massimo Rebessi

Carmen 4 Ottobre 2018 - 12:18

È vero c’è troppa pubblicità ovunque si guardi…ma se ho una necessità e non so dove andare mi baso su internet e cerco di farmi fare preventivi anche in base alla pubblicità di mio interesse…è una possibilità su 100 ma comunque mi è stata utile…

Giovanni Carlini 4 Ottobre 2018 - 19:27

il metodo di fare pubblicità sta cambiando, peccato che quelli che non l’hanno capito sono proprio le aziende!

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