Home STORIALa grande crisi dell'autunno 2018 in Italia Il dissesto del sistema Italia. A questo punto che cosa fare?

Il dissesto del sistema Italia. A questo punto che cosa fare?

by Giovanni Carlini
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Il dissesto del sistema Italia. A questo punto che cosa fare?

Il dissesto del sistema Italia emerge sia da cause strutturali sia da vicende contingenti. Per strutturale ci si riferisce al debito al 131% sul PIL quando oltre quota 150% è ingovernabile e motivo di fallimento (vedi Argentina 2001). Le cause contingenti sono l’elevazione del debito autorizzato al 2,4%. Onestamente nessuno aveva previsto un livello d’incoscienza e inadeguatezza del Governo sin a questo punto. La delusione verso il l’M5 ovvero il movimento 5 stelle è tale da prevedere la scomparsa del “partito”. Non è finita. La Lega, che ha ben governato sul tema dell’immigrazione, si rimangia l’intero credito politico avendo ceduto allo sforamento di bilancio. A conti fatti è meglio andare subito al voto per spazzare via dal Governo due partiti inadeguati alla guida del Paese.

Per scrivere queste parole dichiaro la mia totale e completa lontananza politica ed emotiva dal PD (ex PCI). Ne consegue che non sono di parte, ho a cuore l’interesse della Nazione.

A bocce ferme i dati di fatto sono “semplici”, la vera domanda ora è: che cosa si fa? Nessuno, e questo vuol dire veramente nessuna persona/istituzione è disposta, nel mondo, a investire/scommettere sull’Italia. La prospettiva non è tanto sul fallimento dell’Italia, quanto sulle conseguenze nella Ue che potrebbe perire anch’essa. Probabilmente il nostro paese sarà espulso dalla Ue il che francamente non è un gran guaio. La Ue è uno zombi politico giunto al capolinea. Il dissesto del sistema Italia, non va confuso con gli strilli della Ue.

Resta il fatto: in Italia che cosa fare?

La foto di copertina si riferisce alla crisi del ’29 negli Stati Uniti. Quella crisi durò dal 29 al 43 quindi sono 14 anni di sofferenza. L’Italia dovrebbe urgentemente tornare al voto. Più precisamente portare denaro fuori dal sistema bancario nazionale. Chi può lasciare il Paese lo faccia per rifugiarsi dove possibile. Tutto ciò che è possibile sganciare dalla penisola: case, aziende, affetti, cose, è sano che venga fatto. Questo paese va fatto decantare per un certo numero di anni. 

Sorge però una domanda: non è un atto d’audacia politica l’aver sforato il deficit possibile? La risposta è NO. Si tratta di pura incoscienza. Il motivo è semplice, basta solo aver memoria sull’Argentina del 2001. Da 150 a 131 manca il 19%. Due punti partano con la “manovra” e quindi siamo a 17 scarsi dal non ritorno. L’aumento degli interessi sul debito pubblico mangeranno un altro 6-7%? Siamo al 10% dal baratro. Contiamo altri immigrati (oltre quei 5 milioni non regolarizzati a spasso per l’Italia), un terremoto o qualcosa e i conti non tornano più. Ogni studente dei 500mila che abbiamo costa 6.500 euro alla comunità senza intervento dalle famiglie!

La gestibilità dell’affondamento della Nazione non è credibile. Quando si va a picco non ci sono regole per farsi meno male. L’Italia ha scelto bene alle elezioni di marzo 2018, però i 2 partiti di governo sono immaturi. Era necessario disfarsi di una sinistra pasticciona ed è arrivato il peggio. Spesso si sente la mancanza della Democrazia Cristiana che ha saputo lavorare bene. Dalle macerie del 1945 al 7° paese industrializzato del mondo. Ben fatto centro destra, democrazia cristiana! Caro, carissimo Alcide De Gasperi, quanto ci manchi.

de gasperi

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