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La grande crisi italiana dell’autunno 2018. Taccuino americano

by Giovanni Carlini
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La grande crisi italiana dell’autunno 2018. Taccuino americano.

La grande crisi italiana dell’immiente autunno 2018 non risponde ad allarmismo, ma è un ragionamento semplice. Fatti che solo con il contagocce iniziano a filtrare dalla stampa economica. In questo si dimostra quanto sia colpevole, nel dettaglio Il Sole 24 Ore, negando al lettore il quadro d’insieme.

Gli elementi della crisi sono noti e qui più volte descritti. Non verranno ripetuti per non annoiare. Il punto ora è andare oltre per cercare di capire di più. Sicuramente un grande elemento di destabilizzazione in Italia è la stampa. Il giornalista medio come quello specialistico non è autorizzato a ragionare proseguendo per luoghi comuni. Ad esempio è un DOGMA che trovarsi su posizioni diverse, rispetto quelle della Ue, è un fattore di crisi. Perchè?

La grande crisi italiana del prossimo autunno parte dal non accordo in ambito Ue. Quest’aspetto rappresenta la facciata psicologica del problema. Quella sostanziale, come già noto, sono i 20 miliardi di euro/mese che necessitano al Governo Italiano per vivere. Concluso il programma Quantitative Easing non ci sono più soldi, stampati come se fossero volantini, per finanziare il debito greco-italiano-spagnolo-portoghese.

Entriamo nel dettaglio dello Stato che costa 20 miliardi/mese. Forse è questo il punto focale. Perchè lo stato deve spendere 6.500 euro anno per studente? E’ solo un esempio. Perchè ogni immigrato costa 35 euro/giorno? altro esempio (gli immigrati non regolarizzati sono 5 milioni e altrettanti sono quelli regolarizzati). La serie dei perchè diventa veramente lunga! Perchè il Ministero della Difesa ha delle case per famiglie che non vende incassandone il valore e le tiene sfitte per mesi e mesi (anche anni?) Su questa strada non finiamo più, ma è questa è la via da seguire.

Perchè con il parere negativo del Pubblico Ministero comunque si fa a processo se l’Agenzia delle Entrate insiste nel volerlo? Perchè se il cittadino è assolto, il Pubblico Ministero può ancora appellarsi per un nuovo processo? Chi paga questa macchina giudiziaria che tende ad autoalimentarsi?

La grande crisi italiana parte dai 20 miliardi mese.

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