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Il corretto uso della forza armata in servizio d’ordine pubblico

by Giovanni Carlini
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Il corretto uso della forza armata in servizio d’ordine pubblico. Appunti nell’ambito del taccuino americano 2018. Quale messaggio politico emerge dalla presenza della Forza Armata in città?

Il corretto uso della forza armanta in servizio d’ordine pubblico contiene dei messaggi politici ben precisi. L’impiego di fucili d’assalto e personale non addestrato a mansioni di polizia dovrebbe incutere paura ai cittadini. Vuol dire che a un colpo di fucile non si sopravvive come sarebbe possibile ricevendo, alla peggio, un proiettole di pistola.

Alle volanti della polizia ci sono mezzi blindati, carri armati con mitragliatrici ed elicotteri armati. Sostanzialmente, la presenza dei militari nelle strade, costituisce il primo passo per la guerra civile che è ancora evitabile. In altri casi, ad esempio il terrorismo, rappresenta la più importante reazione visibile (ma non per questo efficace) dello Stato.

Le auto della polizia si fermano con le barricate, i blindati con le molotov. Il passaggio da un livello di contestazione all’altro non è automatico.

Emerge, da queste parole, già subito come il corretto uso della forza armata in funzioni d’ordine pubblico abbia una doppia valenza. Politica e sociologico come effetto primario, operativo e di blocco delle operazioni di contestazione e protesta in termini secondari. La logica dovrebbe imporre il contrario ma non è così.

L’esercito nel controllo dei centri abitati si trova in difficoltà. Certamente la forza armata ha effetto nella limitazione della circolazione e spostamenti delle forze rivoluzionario e terroristiche ma non basta. La soluzione al problema della convivenza civile in ambiente urbano è un aspetto d’intelligence prima e politico dopo.

Ed ora l’aspetto più importante trascurato da tutti gli Stati Maggiore degli eserciti interessati.

Un militare armato in servizio d’ordine pubblico NON deve essere a contatto con la cittadinanza! Al contrario deve avere un corridoio di cammino esteso quanto necessario, escludendo il passaggio di alcuno. Detto in termini più chiari, il militare in armi in città deve muoversi in uno spazio protetto. Le dimensioni dello spazio di protezione del militare devo essere almeno di 3 metri di larghezza e una lunghezza variabile.

Come mai, ad oggi, non ci sono stati ancora accoltellamenti alla gola dei nostri militari per sottrargli le armi? Il fatto che non sia accaduto, non vuol dire che l’attuale forma (più propagandistica che altro) sia efficace!

La non applicazione delle norme MINIME di protezione ed operatività, costituisce una resposabilità diretta dello Stato Maggiore.

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