Grazie Donald Trump scritto a 1 anno dall’elezione presidenziale.
Grazie Donald Trump a 1 anno dalla sua elezione a Presidente degli Stati Uniti. Un vero grazie perchè, unitamente alla Brexit, ha saputo mettere in crisi quella noiosa apatia del “tutto va bene” nell’era globalizzata. Non se ne poteva più! La globalizzazione ha imposto i suoi temi senza alcuna discussione. Si devono accettare per forza gli immigrati (il che poi non è vero come dimostrato da molti stati nella stessa Europa). Dobbiamo essere riverenti alle altre culture, senza preoccuparci della nostra. Vedi le scemate nelle scuole italiane dove si rinuncia alla festa di Natale per “rispetto” ad arabi e persone di colore!
La sinistra nel mondo, quindi i democratici negli Usa, si sono impossessati della globalizzazione. In questo modo la stessa sinistra ne paga le conseguenze del fallimento. E si, la globalizzazione ha tradito le promesse di benessere per l’Occidente. Nella crisi del sistema globalizzato decade politicamente la sinistra.
L’errore primo della globalizzazione è stata la delocalizzazione senza la salvaguardia dei posti di lavoro nella Nazione occidentale. Aver lasciato che gli industriali potessero chiudere le aziende in Patria per riaprirle all’estero e re-importante in Occidente le merci prodotte altrove, è stato uno sbaglio politico. Questo errore ha prodotto 3,5 milioni di disoccupati solo in Italia.
In realtà i disoccupati sono anche 14 milioni negli Usa. Per la precisione erano 14 milioni, ora sono al minimo storico. Grazie Donald Trump!
Va ancora un grazie Donald Trump per aver ripristinato il dibattito. Oggi è possibile dichiarare il NO allo jus soli, ad esempio. E’ normale discutere di quello in cui non si crede senza timore d’essere omofobo, razzista, fascista etc.
L’errore primo della globalizzazione è stato tacitare anzichè aprirsi al contraddittorio. Anche sulla tolleranza verso la malattia dell’omosessualità è stato uno sbaglio che si paga con il cambio di direzione politica. Cadendo la sinistra, cade un metodo economico e politico che ha ottenuto più errori che successi.