Bilancio di una vita. Oggi è il mio compleanno. Mi arrivano auguri da tutti e questo è veramente bello. Il guaio è che quando gli anni sono troppi c’è poco da festeggiare. Non sto rovinando una festa! In realtà, con l’età adulta, ogni giorno è un dono.
Bilancio di una vita. E’ tempo di bilanci e quando se non in occasione del compleanno? Gli anni che ho sono troppi e non li considero. Anzi li trascuro, è meglio! Purtroppo (ma credo sia per tutti) non dimostro e non sento la mia età anagrafica. Con questa affermazione probabilmente entro nelle banalità. Nessuna persona si sente per quello che è. Ciò vale sull’età come su tutto il resto. Come dire che non ci sono persone all’altezza della loro eloquenza (parlano troppo).
Cosa viene da dire in un bilancio di una vita? Mi guardo intorno e osservo la società. Non mi piace. La domanda che mi faccio è semplice. Non apprezzo l’attuale società perché sono vecchio e brontolone, o perché oggettivamente qualcosa non funziona? Probabilmente non funzionava neppure quando avevo 15-18 anni. Però a quell’epoca non me ne importava nulla. Dovevo andare avanti. Vincere il concorso per l’Accademia Militare di Modena. Prima ancora superare con buoni voti il diploma. Quindi ancora raggiunge il grado di sottotenente, il primo stipendio e trovare una donna da sposare. Queste furono le tappe dei 20 anni. Probabilmente non ebbi “il tempo” d’interrogarmi cosa stesse accadendo intorno a me. Parlo degli anni dal 1978 al 1981. L’omicidio di Aldo Moro, il terrorismo rosso, i brigatisti, la disoccupazione, la marca dei 40mila alla Fiat.
Vuoi vedere che l’esercizio di giudicare la società sia un atto da vecchi?
Essere “vecchio” e non maturo mi spaventa per la poca elasticità mentale. Ecco la parola fondamentale. Non mi preoccupa il decadimento fisico. Mi fa orrore la fissazione e la non capacità di capire, osservare, pensare. Ecco che in questo senso “una donna” è fondamentale. A vent’anni si avevano idee diverse “sulle donne”. Oggi “la donna” (e spero l’uomo al contrario) è il compagno, l’amico, il confidente. Il partner diventa il racconto della tua storia con il quale ci discuti. Ecco con chi fai il bilancio di una vita.