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Psicopatologia della vita quotidiana – introduzione

by Giovanni Carlini
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Psicopatologia della vita quotidiana – introduzione

Psicopatologia della vita quotidiana è un libro di Sigmund Freud. Come per tutti i classici della storia dell’umano, serve tornare a leggerli. Altrimenti non sarebbero classici!

Freud non va giudicato ma capito. Egli si è scrollato di dosso 2000 anni di storia di criminalizzazione della personalità. Alla fine è giunto all’identificazione tra nudità e personalità. La persona è vera e viva nella misura in cui ha un corpo. La condivisione ed esposizione del corpo e della sua nudità sono espressioni di personalità. La sessualità è un passaggio successivo rispetto alla nudità. Questi concetti sono chiari, oggi (in realtà non sempre) grazie a Freud. 

parkinson

Nella sola introduzione al testo Psicopatologia della vita quotidiana si chiariscono alcuni concetti.

1 – il meccanismo nervoso tra l’occasionale tick e la reale patologia è lo stesso. Il lapsus di una persona normale ha la medesima natura di un malato. Acquisendo questo concetto, dove la differenza tra il sano e il malato? Sicuramente nella ripetitività dell’evento. Dimenticare alcuni aspetti ogni tanto è normale. Perdere la memoria è invece un problema di sanità mentale. Ecco che è la dimensione dell’evento che quantifica la sua natura. Sano o malato? Dipende! Cade un confine sino ad ora applicato nella nostra cultura. Ovviamente l’esagerazione nell’affermare che siamo tutti malati o sani è sbagliata.

2 – relativamente alla memoria si parla d’attività mnestica. LA RIEVOCAZIONE MNESTICA (dal greco).

3 – la teoria esposta da Freud nella Psicopatologia della vita quotidiana si presta all’interpretazione individuale. Questo significa che tutti sono chiamati a leggere, capire e rilanciare. Il rischio di banalizzazione della teoria è reale.

4 – Ultimo concetto. L’analisi è necessaria per per raggiungere e rimuove il meccanismo “difettoso”. Quello stesso a fattor comune tra sani e malati. L’analisi non potrà mai essere auto-analisi. Ecco qui un’altra sorpresa. Freud dichiara che chi analizza è sempre uno specialista, ovvero un altro, non se stessi.

Gli anni tra il 1897 e il 1901 (appena 4) sono stati molto importanti per Freud. Infatti le sue 2 opere più importanti sono scritte e pubblicate in questo periodo. L’interpretazione dei sogni del 1899 e questo testo del 1901.

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