Carlo V° e la nascita del concetto di Occidente. Commento al testo di Guido Gerosa
Carlo V° è stato un Re e un Imperatore del Cinquecento. Nato nel 1500 ha abdicato a favore del figlio, Filippo II°. Tra padre e figlio, tutto il Cinquecento è da loro condizionato. Che brividi ed emozione aver letto questo libro. Un doveroso ringraziamento va a Guido Gerosa per averlo scritto. Grazie! Per dirla tutta, un testo come questo dovrebbe essere obbligatoriamente letto da tutti gli studenti. Fin qui la parte iniziale. Vediamo ora gli innumerevoli concetti che divampano dal libro. Per semplificare vengono esposti per punti.
- la madre di Carlo V° è passata alla storia come Giovanna la Pazza. In realtà pazza non lo era per nulla, ma gelosa alla follia si. La gelosia è follia? La discussione è aperta. Certo che aver sfigurato una ragazza di corte, fiamminga, perchè troppo carina e vicino al marito, la espone alla critica. Su Giovanna, Regina di Castiglia (1479-1555) ci sarebbe da scrivere un altro libro per i diversi e curiosi aspetti. Ad esempio, il figlio Carlo permette che la madre sia imprigionata e percossa per il resto della sua vita! Qualcosa da matti. Non solo, una ribellione di popolani libera la Regina affinché potesse governare sulla Spagna, in luogo del figlio sempre in Europa. Giovanna, liberata, attende l’arrivo dell’esercito del figlio per tornare ancora prigioniera e picchiata fino alla morte. Morirà nel 1555 appena 3 anni prima del figlio.
- Carlo V°, 1500-1558 fu un uomo del Medio Evo catapultato nel Rinascimento. Vuol dire che per Carlo esiste l’intima correlazione tra Dio e regno. Tradotto si chiama Impero. Carlo cercherà l’Impero a cui gli sarà ostile addirittura il Papa (per fatti interni alla famiglia Medici di Firenze). Questo cercare l’Impero si scontrò con un grande evento dell’epoca: la Riforma.
-
Matin Lutero, 1483-1546 fu un contemporaneo di Niccolò Machiavelli, 1469-1527. Questi personaggi cambieranno completamente la visione della storia. La modificarono nel senso di sganciare la politica dalla morale e introdurla nella relazione con Dio, non mediata dalla Chiesa. Ecco che la “morale” cambia. Esce dalla politica, entra nella fede e nella visione di se stessi. Nasce l’economia.
- Concettualmente la Riforma è valida nei termini di contestazione alle devianze della Chiesa. Lascia perplessa l’appropriazione indebita dei beni della Chiesa cattolica in Nord Europa, su cui le famiglie costruiranno le loro fortune. Detto in termini più diretti, c’è stata una rapina ai danni della Chiesa, da parte dei più “lesti e furbi”. Tali “furbetti” hanno utilizzato questi beni come arricchimento personale. Si nota immediatamente come la fede, su questo aspetto, sia andata perduta. Martin Lutero, nella corretta critica alla Chiesa, è stato un paravento a una sistematica ruberia di conventi e chiese a favore personale. Una considerazione di questo tipo cambia completamente la visione stessa della Riforma.
- Non è finita. La stessa idea di Riforma, santa e ottima ma applicata male, ha un risvolto sessuale. Lutero con il sesso non ha mai perso un’occasione oltre alla moglie. Tutto il Cinquecento è stata una follia sessuale. Intere città sono insorte in una orgia collettiva con donne letteralmente scatenate. Probabilmente questi eccessi di sessualità anticiparono la nascita della personalità individuale che si confermerà solo 400 anni dopo.