INPS ovvero è lei stessa una “furbetta”. Il potere è sempre stato arrogante ma ora lo è di più. Un governo di “furbetti”
Il concetto stesso di “furbetti” è offensivo e scoccia. Scoccia perchè è unilaterale.
Significa che “furbetto” è solo il cittadino, non lo sono mai le istituzioni.
Il riferimento corre al governo provvisorio emerso dal 4 dicembre 2016 che non indice le elezioni. Alla stessa INPS per i fatti qui narrati. Vogliamo parlare anche del fisco? Mamma mia! Credo che il rinvio sistematico delle elezioni, con delle istituzioni squalificate, sia devastante alle elezioni. Il partito di riferimento italiano, attualmente il PD (allo sfascio) non è cosciente delle conseguenze. Ogni proiezione (vedi esempio Trump negli Usa) è sbagliata. Lo è nella misura in cui non registra lo sconcerto della nazione di fronte al furbetto d’Italia: il governo provvisorio. Se poi vogliamo parlare di furbetti, il riferimento corre al Renzi (non eletto da nessuno). Quindi al Presidente della Repubblica emerito Napolitano (il golpista). Il pesce puzza sempre dalla “capa” come si dice da qualche parte. In queste condizioni la stessa parola “furbetti” andrebbe abolita.
Il caso INPS. Un professore precario il 22 marzo 2016 cessa l’insegnamento. Si reca all’INPS e chiede la disoccupazione (NASPI) Gli viene negata. I motivi sono 2. Il professore ha risposto al telefono chiamato dall’INPS, ipotizzando di guadagnare 10mila euro nel 2016. Inoltre lo stesso insegnante ha la partita IVA. Questo significa che il docente si adatta a qualsiasi tipo di contratto di lavoro possa avere: pur di lavorare. 6 mesi dopo il primo diniego della NASPI, il prof si presenta nuovamente all’INPS per fare nuova domanda. La risposta è negativa. E’ disoccupato, ma senza alcun sostegno. Il prof chiede: e tutti gli anni di contributi versati? L’INPS risponde: ma che domande fa! Non è una richiesta pertinente.