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La campagna elettorale sposta i voti? Prof Carlini

by Giovanni Carlini
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La campagna elettorale sposta i voti?. Questa è una domanda non un’affermazione.

La vera novità, in era post globalizzata, è l’influenza che ha sull’elettorato la campagna elettorale.

E’ un concetto che non ha capito ancora nessuno. Le conferme sono al momento 3: Brexit, Trump e il NO in Italia. 

Anni fa, prima delle elezioni “si sapeva già tutto”. Oggi non è più così spiazzando clamorosamente ogni previsione. Purtroppo questo concetto non è stato capito o non lo si vuole comprendere! Il guaio è che lo sbagliare ripetutamente la previsione, non comporta un licenziamento in tronco di una serie di soggetti non più adeguati. Sarebbe stato auspicabile che un “esercito” di direttori di quotidiani e giornalisti, fossero stati allontanati dal loro posto per incapacità. Questo non è avvenuto! Il che significa avere ancora soggetti non preparati al posto sbagliato. 

La stampa non fa “campagna elettorale”, ma scribacchia quello che “pensa il giornalista”. Al posto di questi scribacchini, dovrebbero subentrare i sociologi. Il riferimento è alla sociologia dei consumi, ma anche della devianza e famiglia. Questi sono i reali traduttori degli umori elettorali. Il sociologo è in grado d’intercettare il pensiero collettivo e quindi individuarne le scelte.

Molti mi chiedono come abbia indovinato, per 3 volte di seguito, gli esiti elettorali. Non ho indovinato nulla! Sono un sociologo ed esamino le tendenze in atto: tutto qui. 

In ambito aziendale si conferma l’importanza d’avere in squadra un direttore di marketing che sia anche web master.

Come avviene lo spostamento del voto in campagna elettorale? Semplice.

Nei social la ripetizione in massa di uno slogan o di un nome crea dipendenza.

L’ossessiva ripetizione del nome del candidato (purtroppo indipendentemente dal valore dei suoi progetti) determina lo spostamento.

Questo ha funzionato per Trump, ma non per il renzi.

Anche qui c’è una spiegazione.

Il renzi è stato eliminato come vendetta interna per averne combinate troppe, tra cui l’illegalità nella posizione occupata.

Il caso renzi va esaminato a parte, come totale fallimento di una politica delle promesse mai mantenute.

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