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Storia sociale della guerra. La 1° g.m. parte 3

by Giovanni Carlini
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Storia sociale della guerra – Richard A. Preston e Sydney F. Wise. Capitolo 16: La Prima guerra mondiale. Parte terza

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La direzione e indirizzo alla guerra

Considerato lo stallo in Occidente, nel corso dell’intera guerra, si affacciarono 2 visioni. Una concentrata sul fronte occidentale, detta westerners. Un’altra (favorita) tesa ad allargare il conflitto in molte più aree: easterners. Vinse la visione di Churchill aprendo molti fronti. Fu un totale insuccesso, tranne che in Palestina del 1917 (vedi film Lawrence d’Arabia). In realtà il problema fondamentale nella Prima guerra mondiale fu chi avrebbe diretto le operazioni. Militari o civili? Non fu affatto facile. Per gli inglesi, ad esempio, la pianificazione industriale delle munizioni necessarie fu tolta ai militari. In Francia il Capo di Stato Maggiore dell’esercito impedì ai parlamentari d’accedere alle linee. I tedeschi non ebbero questi problemi come i russi e gli austriaci. Anche in Italia il confronto politici-miliari fu molto sofferto. Il massimo che si ottenne sul piano degli alleati fu un COMANDO UNIFICATO.

Aspetti sociologici nella nascita dello stato moderno

Sociologicamente la Prima guerra mondiale è stata poco esplorata. Certamente lo stato moderno s’impose alle masse come mai avvenuto nella storia. Ciò che lascia perplessi, ancor oggi, è come la gente accettò tutto questo. L’invadenza nella vita privata non fu mai così alta come dal primo conflitto ai nostri giorni. Detto in altre parole cambiò la vita stessa del cittadino.

Probabilmente fu accettata una forte invadenza nella vita privata da parte dello Stato, complice l’era industriale. Sperare di combattere con successo la guerra, privi di un’importante supporto industriale divenne impossibile. Infatti la Russia prima e l’Austria dopo, capitolarono perchè de-industrializzate.

La guerra navale

Nella prima guerra mondiale  la massa d’urto fu terrestre. Non va però dimenticata la dimensione navale per le conseguenze industriali e sociali. Il popolo soffrì (tutta l’Europa) per le incerte rotte navali, anzichè i cannoneggiamenti. I grandi scontri navali tra tedeschi e inglesi furono quelli del 24 gennaio 1915 e del 31 maggio 1916. In pratica fu un pareggio. Gli inglesi poterono considerarsi soddisfatti solo perchè i tedeschi rinunciarono alla lotta. Certamente la guerra sottomarina tedesca fu un grande successo non decisivo. 

Il blocco navale applicato dagli inglesi provocò non pochi risentimenti dai paesi neutrali. Sofferenze e asti che furono superati dal comune pericolo: i sottomarini.

A guerra finita tutti si accorsero delle esagerazioni pubblicitarie

Finita la guerra fu facile scoprire le esagerazioni pubblicitarie alleate. Tutto però finì nel calderone della pubblicità. Ecco la vera grande novità! La pubblicità seppe ben agire sulla nuova sensibilità collettiva: l’opinione pubblica. 

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