Donald Trump e la prossima vittoria alle Presidenziali
La sensazione più diffusa è che Donald Trump vinca le elezioni presidenziali del 2016. Questa possibilità non viene ancora esplorata con serietà dalla massa dei commentatori politici. Il limite di molti (troppi) è quello di focalizzarsi solo sul personaggio. In realtà per capire il fenomeno Trump serve allargare la visuale. La possibile vittoria del candidato repubblicano non è imputabile alla sua “bravura”. In realtà Trump emerge da una serie di fatti che sono:
- un’oggettiva delusione dopo 8 anni di obama;
- l’inconsistenza della presidenza obama;
- il fallimento della globalizzazione;
- il bisogno di un ripensamento a carattere generale. Personale, politico, sociale e professionale. E’ diffusa la sensazione che si sia esagerato in ogni aspetto;
- un’economia che non funziona;
- la necessità di ripensare l’America prima di tornare nel mondo. Gli Stati Uniti hanno troppi aspetti della loro vita nazionale che non funzionano. A partire dalla frattura razziale al sistema sanitario. Per assumere il ruolo e le funzioni di grande potenza, le lacune statunitensi sono eccessive. Energia elettrica, acqua, università. I capitoli sociali soggetti a revisione sono tanti. Donald Trump è l’uomo che si offre a questa nuova stagione. Si tratta di fare le “pulizie in casa”. Gli americani sono molto sensibili a questo argomento.
Per il complesso di queste motivazione e non solo, l’elezione di Trump è probabile.
Stupisce come il mondo della politica internazionale non abbia capito. Nel caso Trump non fosse eletto, il bisogno di ripensare l’America resta vivo. Addirittura lo stesso partito repubblicano non è stato capace di focalizzare il concetto. Ciò dimostra inequivocabilmente cosa sia stato possibile perdere 2 campagne presidenziali. Senza Trump sarebbe stata persa anche la terza.
Concludendo, per capire Donald Trump, è necessario focalizzare quelle motivazioni che richiedono l0 svecchiamento del Paese. L’auspicio è che il nuovo non porti isolazionismo benché giustificato.